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tribunale 15

VERBANIA - 05-11-2020 -- Era in permesso dal lavoro

per accudire l’anziana mamma invalida, ma in realtà gestiva un bed&breakfast a mille chilometri di distanza. Truffa aggravata ai danni dello Stato è il reato per il quale il gup del Tribunale di Verbania ha condannato a tre anni di reclusione e 800 euro di multa Giuseppina Scotellaro. Sessantatre anni, originaria della provincia di Brindisi, era dipendente del ministero della Giustizia assegnata come assistente giudiziario alla Procura della Repubblica di Verbania. S’è dimessa il 10 giugno del 2018, quando già era indagata. Nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016, sfruttando la legge 104, s’era presa un congedo retribuito per assistere -così dichiarò- la mamma convivente che aveva problemi di salute e non era indipendente. È stata a casa metà 2014, tutto il 2015 e metà 2016, procedendo, successivamente, con un periodo di malattia sino al dicembre del 2017. In questo periodo, così hanno accertato i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di Verbania insieme ai colleghi di Arona, a Ostuni ha gestito di fatto un b&b. I militari, coordinati dal procuratore capo Olimpia Bossi, hanno svolto accertamenti appurando che, durante il distacco della legge 104, l’impiegata ha convissuto saltuariamente e per limitati periodi con la madre. Tra le prove portate in giudizio anche i post sui social network con i quali l’imputata promuoveva l’attività turistica.

Scotellaro ha scelto di essere giudicata con rito abbreviato. Al termine del processo è stata condannata a 3 anni e 800 euro di multa e al risarcimento di 55.000 euro al ministero, cifra comprensiva del danno morale. Trentacinquemila euro sono già stati versati, per la restante parte dell’importo il giudice ha disposto la confisca per equivalente di un immobile di sua proprietà.