VERBANIA - 07-11-2020 -- La prima domenica
nella zona rossa sarà, per i fedeli, quasi uguale alle altre. Il nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte non ha vietato la partecipazione alle cerimonie religiose e, domani, la messa domenicale sarà celebrata secondo il protocollo in vigore dalla primavera, cioè con la capienza ridotta, il distanziamento tra le file dei banchi, l’obbligo di indossare la mascherina e la comunione somministrata dal sacerdote a mano. L’unica novità, chiarita in queste ore da una circolare della Conferenza episcopale italiana inoltrata ai parroci, è l’obbligo dell’autocertificazione. Chi domani dovesse essere fermato dalle forze dell’ordine per un controllo, dovrà giustificare l’uscita da casa con la partecipazione alla messa, considerata alla stregua di quelle attività essenziali -come andare al lavoro o fare la spesa- per cui è consentito lasciare l’abitazione.
Niente da fare, intanto, per prime comunioni e cresime. Nelle parrocchie della diocesi di Novara il mese di novembre era stato dedicato al recupero di quei sacramenti che non è stato possibile impartire in primavera, all’uscita dal picco dell’epidemia. Alle famiglie è arrivata, o sta arrivando, l’ufficialità che se ne riparlerà più avanti, a data da definire. Già per poter celebrare queste feste era stato necessario scaglionare cresimandi e comunicandi in più cerimonie per poter garantire il rispetto della capienza dei luoghi di culto. È tutto rinviato al 2021, con l’incognita che teoricamente dovrebbe arrivare a conclusione anche il percorso di un altra classe di catechismo.