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VCO - 11-11-2020 - Puliscono

e sanificano gli ambienti di lavoro e gli ospedali, anche nei reparti Covid, per un compenso di 7 euro lorde l'ora che al netto scendono a 5. Anche nel VCO il mancato rinnovo del contratto nazionale, venerdì 13 novembre, farà incrociare le braccia agli addetti (al 70% sono donne) delle aziende multiservizi che operano in appalto presso gli enti pubblici ed i privati. A proclamare lo sciopero nazionale, in difesa dei 600mila lavoratori del settore sono i sindacati unitari di categoria Filcams-Cgil; Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil che lamentano 7 anni di ritardo nel rinnovo del contratto. "Molte di queste lavoratrici saranno precettate, quindi andranno al lavoro svolgendo il loro compito con la responsabilità di sempre. Responsabilità che non ha mostrato la parte datoriale facendo saltare il tavolo delle trattative", afferma Michele Piffero di Filcams Cgil del VCO. "Le lavoratrici e I lavoratori dei servizi in appalto di pulizia e sanificazione svolgono un ruolo ritenuto essenziale per il contenimento del contagio nei presidi ospedalieri, nelle Rsa, nelle case di cura, nelle scuole,  nelle università, nei tribunali, nelle fabbriche e negli  uffici pubblici e privati, esponendosi in prima linea per garantire l’accessibilità dei luoghi che, senza la loro opera, non sarebbe possibile - si legge nel comunicato sindacale -. Filcams, Fisascat e  Uiltucs puntano il dito  contro il dietrofront delle rappresentanze datoriali del  settore che opera prevalentemente negli appalti pubblici.  Non rispettando gli impegni e gli affidamenti, hanno fatto  saltare tutti gli incontri programmati, producendo una  strumentale dilatazione dei tempi negoziali, mettendo in discussione diritti e tutele e la definizione di un aumento salariale congruo e dignitoso. Tutto questo nonostante  molte imprese, con la pandemia, abbiano incrementato in  modo consistente lavoro e fatturato. L’emergenza pandemica ha evidenziato l’importanza dell’opera di questi  lavoratori definiti cavalieri ed eroi, ma che non hanno  bisogno di titoli ma del giusto riconoscimento del lavoro prestato e di maggiori diritti e tutele tramite il rinnovo del contratto nazionale".