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maggia provincia stresa

STRESA – 13-11-2020 -- Alla fine ha vinto la Provincia,

la sua idea minimal di scuola e la sua linea decisionista alla quale il comune di Stresa s’è adeguato, strappando vaghe promesse. Dopo le punzecchiature e le polemiche dei giorni precedenti tra il sindaco Marcella Severino e il presidente della Provincia Arturo Lincio con il suo consigliere delegato all’Edilizia scolastica Giandomenico Albertella, il futuro dell’istituto alberghiero “Maggia” s’è deciso mercoledì pomeriggio a Palazzo di Città. Lì i due rappresentanti dell’ente provinciale hanno incontrato il primo cittadino e l’assessore all’Urbanistica Giorgio Diverio. Sul tavolo la proposta Lincio-Albertella di rinunciare alla nuova e unica sede dell’Alberghiero e di istituzionalizzare la divisione in due sedi fisse (oggi sono quattro): quella storica di via Mainardi e il collegio Rosmini. Proposta redatta senza consultare il Comune e annunciata a sua insaputa agli organi di informazione. La forzatura, che aveva irritato Severino, ha portato all’incontro diretto tra le parti, al termine del quale è stato diramato un comunicato stampa congiunto che dà conto dell’intesa. “Provincia e Comune di Stresa puntano al colle Rosmini per il Maggia!” è il titolo della nota che, al di là dei fini mediatici e dell’enfasi nel sottolineare una soluzione win-win per entrambi le parti, nei contenuti ha tre soli elementi di novità. Il primo è che Stresa accoglie in toto il progetto della Provincia, rinunciando alla sede unica per cui si batteva da vent’anni e che la stessa Severino, quando era assessore provinciale al Bilancio, aveva avallato nel progetto dello stadio Forlano. La seconda e la terza sono gli impegni e le promesse di costruire la palestra (che oggi manca) al collegio e di realizzare, nelle ex scuderie, un convitto-campus. “La Provincia, condividendone la necessità (della palestra, ndr), continuerà nel dialogo avviato con i padri rosminiani per individuare spazi idonei per la sua costruzione” – si legge nella nota stampa, che annuncia di “approfondire e sviluppare, con piena unità di intenti ed in stretta collaborazione, la proposta, lanciata dal Sindaco, di realizzare nel compendio immobiliare dell’ex collegio un ‘campus’ turistico coinvolgendo nella sua costruzione il mondo della scuola e delle imprese”.

In sostanza, il futuro certo del “Maggia” sarà: la stabilizzazione delle due sedi (unica scuola superiore del Vco, al di fuori delle situazioni d’emergenza, priva di un unico compendio), di cui una di proprietà privata e presa in affitto (il Rosmini), senza palestra, né convitto. Di certo c’è anche il ridotto investimento per la scuola (poco più di 4 milioni di euro per ristrutturare lo stabile di via Mainardi), i tempi brevi dell’operazione (entro il 2023), e il recupero alla città dell’ex collegio che altrimenti resterebbe abbandonato.

La strategia del bastone e della carota di Lincio e Albertella ha funzionato. Prima la Provincia ha forzato la mano annunciando il progetto (il bastone); poi il Comune, dopo essersi irritato per lo sgarbo, l’ha accolto senza remore ottenendo in cambio -anche per salvare la faccia- l’impegno su palestra e campus (la carota).

Un “teatrino della politica” - lo definisce il gruppo di minoranza “Grande Stresa” guidato dall’ex sindaco Canio Di Milia, che critica il sindaco che s’è rimangiata il progetto annunciato in campagna elettorale, attacca la Provincia “che ha giocato una partita di 20 anni facendo perdere tempo a Stresa solo ed esclusivamente per non ammettere la mancanza dei fondi necessari”, e denuncia la “mancanza di coraggio e di lungimiranza di entrambi”, grazie ai quali “Stresa e la sua scuola non avranno una plesso scolastico unico e all’avanguardia”: “tra un po' di anni, quando il contatto di affitto del Collegio scadrà, ci ritroveremo punto a capo”.