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NOVARA - 13-11-2020 -- Luigi Songa non è più

il presidente di Atc Piemonte Nord. Oggi, a un anno circa dal suo insediamento e dopo che, da mesi, era finito al centro delle polemiche per aver esposto nel suo ufficio di Novara alcuni cimeli del fascismo, il coordinatore provinciale Vco di Fratelli d’Italia s’è dimesso. Alla presidenza dell’Agenzia territoriale per la casa, realtà che gestisce migliaia di alloggi popolari tra le province di Vco, Novara, Biella e Vercelli, Songa era arrivato quasi per caso. Il suo partito l’aveva indicato per il cda, dove sarebbe dovuto essere da supporto a Marco Marchioni, avvocato di Baveno e candidato presidente in pectore della Lega, il suo partito. Marchioni ha però dovuto fare subito i conti con la legge Severino e con l’incompatibilità tra presidente Atc e presidente del Consiglio dell’Unione montana del Cusio e del Mottarone (in quota a Baveno, di cui era consigliere comunale). Incompatibilità rimossa subito con le dimissioni, ma che la legge stessa protrae per un anno. Dovendo pescare tra i membri di maggioranza eletti nel cda, il centrodestra allora aveva ripiegato su Songa che, nemmeno tre mesi dopo, era balzato agli onori delle cronache per i gadget nostalgici esposti in ufficio. La polemica che ne è seguita l’ha visto finire apertamente sfiduciato dal governatore Alberto Cirio e dal presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, che ne hanno chiesto le dimissioni. L’epidemia di Covid-19, l’emergenza della primavera e la polemica sopita durante l’estate, gli hanno permesso di tirare avanti, nonostante tutto. Almeno fino ad adesso.