DOMODOSSOLA- 2312-2015- I chiodi ed i tasselli conficcati nel cedro di Piazza Rovereto
per addobbarlo con le luci di Natale potrebbero causare la morte dell'albero. Questo il pericolo annunciato in una lettera inviata alla stampa da un domese, Giovanni De Vito, persona molto conosciuta in città per il suo contributo in varie associazioni e come allenatore della squadra domese di volley: “Vorrei esprimere il mio disappunto riguardo una questione che forse è passata in secondo piano- scrive- ma che io reputo fatto decisamente grave, un vero e proprio attacco ad uno dei simboli della nostra città, il bellissimo cedro deodara di Piazza Rovereto, albero che lascia a bocca aperta tutti coloro che per la prima volta arrivano a Domodossola. Probabilmente quello che sto per dire non sarà condiviso da tutti, ma spero per lo meno che si condividano le mie preoccupazioni riguardo la salute di questo monumento vivente. Ebbene sono ormai tre anni consecutivi che a questo simbolo della città vengono inflitti colpi gravissimi e pesanti in occasione del Natale, colpi che probabilmente lo danneggeranno irrimediabilmente e ai quali nessuno incredibilmente ha pensato. L'albero infatti nel periodo di dicembre viene maltrattato e trasformato in un molto discutibile, e a mio avviso anche abbastanza ridicolo, albero di Natale. Chiodi, trapanate e martellate feriscono in maniera pesante questo anziano che da più di un secolo ormai fa parte della fisionomia della nostra città. Da altre parti, neanche troppo lontane, dove si ha a che fare con alberi simili si cerca in tutti i modi di difenderli e preservarli: così infatti si sta procedendo con la canfora di Verbania, il cipresso dell'Isola Madre o l'olmo di Mergozzo. A Domodossola invece si è preferito adornarlo di luci, tartassandolo con decine e decine di chiodi e tasselli che potrebbero indebolire l'albero e renderlo più soggetto agli attacchi dei parassiti. E addirittura si celebra questa "crocifissione" come uno degli avvenimenti più importanti della stagione invernale domese. Eppure qualche anno fa anche a Domodossola si era cercato di "aiutare" il nostro cedro: tramite la tecnica del "tree climbing" erano state effettuate potature di rami secchi e sistemate funi di acciaio per evitare che il peso della neve potesse spezzare i rami e danneggiare in modo irrimediabile la vita del cedro. Una procedura intelligente e lungimirante per preservare e far vivere più a lungo possibile quello che la natura ci ha regalato. Oggi ci si sta invece muovendo nella direzione opposta provocando danni, forse irreparabili. La poca attenzione e la superficialità con la quale da tre anni si sta agendo rischia veramente di creare un danno alla salute dell'albero e si rischia di distruggere un patrimonio di tutti, una delle cose più belle della nostra città. Non vorrei che quei chiodi e quei tasselli conficcati nel tronco possano significare l'inizio della fine di una storia che dura da 150 anni.Si spera almeno che quest'anno le luminarie non vengano tolte alla fine di luglio come è successo lo scorso anno. Chiedo quindi all'amministrazione comunale di lavorare in questo senso: i dettagli a volte fanno la differenza. Domodossola senza il suo albero non sarebbe più la stessa”.