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VERBANIA - 23-11-2020 -- Hanno litigato

per il divano, quello che l’addetto alle consegne non voleva portare sino al secondo piano, lo stesso che -secondo il padrone di casa- nel montaggio strisciò contro il parquet appena posato, danneggiandolo. Nell’ottobre del 2017 una coppia di fattorini di nazionalità romena fu inviata da una nota catena di vendita di mobili a domicilio in un condominio di Villadossola per sostituire il divano acquistato da un cliente tempo prima e che si presentava danneggiato. Il più esperto tra i due, colui che dirigeva le operazioni, ebbe da dire con il padrone di casa fin dall’inizio perché, pur avendo sul camion tutti e sette i pezzi del mobile, riteneva che bastasse sostituirne alcuni. L’impasse fu risolta dalla telefonata del cliente alla società venditrice, il cui responsabile disse ai fattorini di procedere con il cambio integrale. Questi procedettero controvoglia, in un clima di tensione che si esacerbò alla contestazione di aver rovinato, nel disimballare i pezzi del divano, il parquet nuovo. Il fattorino negò e i due vennero quasi alle mani. Sentendo litigare, il cognato del cliente -residente al piano di sotto- salì le scale e intervenne contribuendo a chiudere la discussione. I due montatori se ne andarono senza completare il lavoro e andarono dai carabinieri a sporgere denuncia. Lo stesso fece, il giorno dopo, il cliente, che disse di essere stato minacciato, non solo a parole, ma con un taglierino.

Il fattorino è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Verbania per minaccia aggravata, reato per il quale il pm Maria Portalupi ha chiesto la condanna a 6 mesi di reclusione. Il giudice Annalisa Palomba, derubricandolo a minaccia semplice (che l’imputato impugnasse un taglierino non è stato confermato dal cognato), l’ha condannato a una multa di 200 euro, disponendo però un risarcimento alla parte civile di 2.000 euro di provvisionale oltre a 1.950 (più accessori) di spese legali.