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cantiere cem
VERBANIA – 27.12.2015 – 16.950.000 euro e 857 giorni di lavorazione.

Tanto ci è voluto e tanto è costato il nuovo teatro di Verbania, l’opera pubblica più grande in provincia negli ultimi vent’anni, più cara del Tecnoparco (30 miliardi abbondanti di lire, 15,5 milioni di euro odierni), inferiore solamente agli investimenti nelle strutture ospedaliere.

Dal 19 agosto 2013 – data della consegna dei lavori – al 24 dicembre 2015 – data del collaudo – sono trascorsi 857 giorni nei quali in riva al Lago Maggiore, alla foce del San Bernardino e in sponda destra, è stata demolita l’arena, elevati quattro “sassi” di cemento rivestiti di lega in titanio e realizzati interni e impianti. Detta così può sembrare un’opera da poco, che ha tuttavia coinvolto più imprese e centinaia di professionisti, operai e tecnici.

Il quadro economico complessivo, con i suoi 16.950.000 euro, è la somma al centesimo di 13.104.657,65 di lavori, 586.856,05 di costi per la sicurezza, 186.750 di progettazione esecutiva (l’opera era un appalto integrato: progettazione più costruzione), e 3.071.736,30 di spese varie sostenute dalla stazione appaltante, cioè dal Comune di Verbania. Tra questi ci sono lavori in economia e arredi per 103.725,80; rilievi e indagini per 30.504,04; allacciamenti per 80.000, incentivi alla progettazione per 15.415,25. Lo stesso Comune ha inoltre sostenuto 922.800 euro di spese tecniche per progettazione preliminare integrata (136.000), progettazione definitiva integrata e sicurezza in fase di progettazione (399.000), validazione dei progetti (32.800), direzione lavori e contabilità (355.000). Ma anche

 17.915,99 in commissioni giudicatrici 6.143,59 di spese per la pubblicità dei bandi, 21.868,34 per il collaudo statico, 35.145,28 per quello amministrativo, 19.032 per il progetto scenico, 45.138,54 di oneri previdenziali per i professionisti, 1.640.651,18 di Iva e 135.396,39 (l’1% del totale a base di gara) per “anfesibena”, l’opera d’arte obbligatoria per legge installata all’ingresso.

Alla voce entrate la fetta più grande viene dal Pisu e vale 10 milioni di euro. Poi ci sono 3.160.000 euro di privati: Fondazione Cariplo (2,8 milioni di contributo emblematico 2008) e Fondazione Banca popolare di Novara; 2 milioni sono l’anticipo sui proventi della concessione per la fornitura del gas naturale in città; 845.000 sono stati reperiti con un mutuo alla Cassa Depositi e prestiti, 200.000 euro sono avanzo di amministrazione. Al conto mancano i 745.000 euro forniti non in contanti, ma con il trasferimento – da completare nei prossimi giorni – di un bene immobiliare: l’ex Barcollo di corso Europa-angolo via Buonarroti sul quale potrà essere costruito un condominio di cinque piani.

Il nuovo “Maggiore” ha una sala principale da 500 posti a sedere senza loggione e un altro spazio multifunzionale a fianco che, uniti, diventano un’area da 900 posti a sedere. All’esterno la nuova arena ha una capienza di circa duemila posti. Nella struttura ci sono tutti i servizi tecnici, bar e ristorante.