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pal cioja

VERBANIA - 10.12.2020 - La conferma dalla direzione centrale per la Finanza Locale è arrivata nei giorni scorsi. Da Rom arriveranno 410 mila euro al Comune di destinati alla progettazione per la riqualificazione di palazzo Cioja a Suna. “Il contributo arrivato è un primo e prezioso passo per arrivare a mettere in cantiere i lavori di recupero – dichiara il sindaco Silvia Marchionini - e già a gennaio ci sarà il bando di gara per la progettazione. Ricordo che l’Amministrazione sta lavorando da tempo, e già nel 2018 ha presentato un progetto di rilancio denominato 'Palazzo Cioja bene Comune', con il coinvolgimento del Consiglio Quartiere Ovest, Polisportiva Verbano, Gruppo Alpini Suna, Gruppo del Giovedì, Gente di Lago e di Fiume, Verbania MillEventi, Sub Verbania, Estremadura Cafè e l’architetto Roberto Tognetti estensore del progetto.
Il nostro fine è rendere di nuovo fruibile con una funzione pubblica (dopo moltissimi anni) questo bellissimo palazzo sul lungolago di Suna, attraverso un’idea di governance condivisa dello spazio, con il coinvolgimento e l’interesse di varie realtà cittadine, grazie al recupero e alla valorizzazione di questa importante eredità storico-architettonica della città. La speranza è ora di recuperare anche i fondi per i lavori, avendo anche già richiesto un contributo attraverso un bando del Governo (per circa 5 milioni di euro) e che speriamo possa arrivare".

Del restyling e della destinazione dello storico edificio di via Troubetzkoy si parla da anni, così come il reperimento dei fondi per arrestarne il degrado. Il palazzo fu donato a fine '800 dall'architetto Antonio Rossi al Comune di Suna che ne fece la sua sede. In tempi più recenti è stato utilizzato dal Comune di Verbania per le emergenze abitative, mentre mentre il fondo a piano terra era stato destinato alla Polisportiva Verbano. Quindi, nel 2015, il trasferimento dell'ultimo abitante costretto a lasciare casa per motivi di sicurezza. Nel 2018 con una lettera a "Il Giornale dell'arte", la contessa Nella Servadei Cioja, erede della famiglia che ne aveva detenuto al proprietà tra '700 ed '800 lanciava un accorato appello perchè "questo incantevole piccolo pezzo di storia del lago e del nostro Paese non venga dimenticato nell'incuria e possa essere degnamente restaurato e godere della grande considerazione che merita".