VERBANIA - 16-12-2020 -- Tentate lesioni aggravate. È questo il reato che la Procura di Verbania contesta a Maria Carmela Scognamiglio, 23 anni, la donna che ieri sera è stata arrestata da una pattuglia delle Volanti della questura di Verbania dopo aver tentato di accoltellare, durante la messa delle 18 nella basilica di San Vittore, il prevosto don Costantino Manea. La giovane, che ha precedenti penali ed è conosciuta alle forze dell’ordine, ha agito senza un’apparente motivo. Non è una frequentatrice abituale della chiesa -il sacerdote non la conosce- ma, in passato, è stata protagonista di gesti eclatanti, come l’annunciata evasione dagli arresti domiciliari (nella casa verbanese della mamma stava scontando un cumulo di pene per reati commessi a Napoli, sua città d’origine) per non condividere più il tetto con la madre, o come la minaccia con coltello portata ai carabinieri del comandi provinciale “provocati” proprio affinché la arrestassero.
La giovane si trova attualmente nella casa circondariale di Vercelli, in attesa dell’udienza di convalida che potrebbe tenersi domani. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, s’è presentata alla messa delle 18 come tutti gli altri fedeli. Al momento dell’eucarestia ha proceduto verso l’altare maggiore e, trovatasi di fronte al sacerdote, ha estratto un coltello. Don Costantino ha visto balenare una lama e ha avvertito un primo colpo, che non l’ha ferito perché il coltello, spinto senza la necessaria forza, non ha penetrato lo spesso tessuto della pianeta, il pesante paramento liturgico che il celebrante porta sopra la tonaca. Al secondo fendente, il religioso ha sbracciato, opponendo una reazione che ha scoraggiato l’assalitrice, che a quel punto è corsa via cercando di lasciare la basilica, ma venendo fermata da due fedeli.
Ha 23 anni ed è pregiudicata la donna che ha cercato di accoltellare il parroco a messa