ROMA - 18-12-2020 -- Servirà un nuovo processo per chiarire se quel foglio affisso all’ingresso della farmacia concorrente fu davvero un reato e turbò la libertà dell’industria e del commercio. Sono passati cinque anni da quel Ferragosto in cui il farmacista aronese Emilio Arrigotti si recò nella vicina Dormelletto e, sulla porta della farmacia Sempione, appose un foglio A4 che comunicava l’apertura della sua attività nel giorno di festa. Era una réclame, un modo per farsi pubblicità che irritò la titolare della Sempione. La quale, ritenendosi danneggiata, sporse denuncia. La Procura di Verbania accusò Arrigotti di turbata libertà dell’industria e del commercio e il Tribunale, nell’ottobre 2017, lo condannò a 4 mesi e 300 euro di multa, oltre a un risarcimento di 4.000 euro. In Corte d’Appello, a Torino, la sentenza è stata parzialmente riformata, riducendo la pena a un mese e 200 euro di multa, e cancellando il risarcimento alla parte civile.
Il professionista s’è quindi rivolto alla Cassazione, che ha annullato la decisione di Torino, disponendo un nuovo processo d’appello. La difesa ha sostenuto – e gli Ermellini hanno concordato – che quel comportamento (il foglio affisso alla farmacia concorrente) non lede il più ampio diritto di commerciare ma, semmai, potrebbe essere un atto di concorrenza sleale, peraltro con scarsi effetti dal momento che la stessa titolare della farmacia Sempione disse, al giudice di primo grado a Verbania, che non aveva avuto un significativo danno, né che la sua attività si fosse interrotta.
Toccherà quindi di nuovo alla Corte d’Appello rivalutare il caso e tenere conto delle osservazioni della Cassazione sulla natura del reato.