1

scuola classe

VCO - 21-12-2020 - Il presidente della Provincia del VCO, Arturo Lincio fa propria la nota che l'Unione delle Provincia Italiane ha inviato ai Ministri degli Affari regionali, dell’Interno, dell’Istruzione, delle Infrastrutture e Trasporti e della Salute segnalando come nella decisone del Governo di riaprire le scuole superiori il 7 gennaio vi siano criticità. In particolare è ancora la questione "trasporto pubblico" a sollevare le maggiori perplessità.

Care Ministre e Ministri,
la riapertura delle scuole secondarie superiori è un obiettivo prioritario a cui tutti stiamo lavorando. Comuni, Province e Città metropolitane, che sono responsabili del trasporto pubblico
urbano ed extraurbano e gestiscono le oltre 7.500 scuole superiori, hanno un ruolo centrale in questo processo pertanto devono essere considerati da Governo e Regioni quali principali interlocutori
istituzionali.
Si tratta di riportare in classe due milioni e mezzo di studenti, secondo regole che garantiscano sicurezza ed evitino rischi di concorrere all’aumento dei contagi.
Siamo impegnati nei tavoli di coordinamento delle prefetture che stanno facendo un lavoro prezioso di verifica dei dati e di composizione delle variabili da considerare, in particolare flusso
degli alunni, fabbisogno del trasporto urbano ed extra urbano, orari dei mezzi e degli ingressi ed uscite dalle scuole.

Serve condivisione degli impegni in modo chiaro e trasparente e fare il massimo sforzo possibile perché su questo non possiamo più permetterci una seconda partenza e una successiva chiusura.
Noi crediamo che vada migliorata la gestione complessiva dei settori direttamente interessati che sono ovviamente la scuola, certamente il trasporto così come il presidio sanitario, ed è su questi
ambiti che oggi nei tavoli delle prefetture si sta lavorando, come si è fatto nei mesi passati per garantire spazi scolastici in sicurezza.
Per questo dobbiamo prima di tutto prendere atto che, considerata la limitazione al 50% della capienza del trasporto pubblico locale, non è pensabile una riapertura che preveda il rientro degli studenti in presenza in classe al 75%. Le due misure non sono compatibili e si
tradurrebbero, immediatamente, in un sovraffollamento dei mezzi in circolazione o in assembramenti alle fermate.
Riteniamo che i punti qualificanti si traducano nelle seguenti richieste UPI che chiedo siano inserite nel Documento che il Governo si appresta a varare sulla riapertura della scuola:
1. Programmare l’avvio in presenza in maniera graduale, cominciando con un 50% - in linea con la capienza massima del trasporto pubblico – per aumentare poi in seguito al monitoraggio
costante dell’andamento del virus.
2. Prevedere uno scaglionamento di ingresso ed uscita dalle scuole differenziato per gli alunni degli istituti superiori.
3. Mettere a disposizione di Comuni e Province servizi di trasporto aggiuntivi ( Bus turistici, Auto di noleggio privato) riservando questi mezzi al solo utilizzo del trasporto scolastico.
4. Assicurare per le scuole percorsi privilegiati e dedicati di contact tracing, così da garantire a studenti, famiglie e personale un monitoraggio continuo dell’andamento dell’epidemia all’interno dei plessi e permettere una risposta immediata da parte delle autorità sanitarie.
5. Prevedere risorse aggiuntive destinate al reclutamento di personale ATA a tempo determinato, qualora le esigenze straordinarie dovute al virus (regolamentazione flussi di entrate ed
uscite, orari prolungati, etc) ne rendesse necessaria la disponibilità.
6. Prevedere risorse destinate al Trasporto pubblico per i servizi aggiuntivi da assegnare alle regioni o alle aziende sulla base delle stime contenute nelle relazioni dei tavoli coordinati dai prefetti.
Certo che queste richieste ricevano la necessaria accoglienza, in attesa che tali temi possano essere affrontati nella prossima riunione della Cabina di Regia, invio cordiali saluti.
Michele de Pascale