CREVOLADOSSOLA- 24-04-2015- Durante una delle ultime sedute la Giunta dell'Unione Montana Alta Ossola ha preso in esame
i contenuti delle Misure di conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 (la rete di Siti di Interesse Comunitario, Sic, creata dall'Unione Europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, identificati come prioritari dagli Stati membri, ndr) del Piemonte: il territorio dell'Unione Montana Alta Ossola, e in particolare la quasi totalità dei Comuni di Premia e Formazza, è infatti stato riconosciuto come meritevole di tutela, nelle zone indicate come “IT1140021 – IT1140004 ZPS-SIC Val Formazza” e “IT1140016 ZPS-SIC Alpe Veglia Devero-Monte Giove”. Se da un lato, però, questo conferma ancora una volta i livelli di eccellenza ambientale e paesaggistico del territorio dell'Alta Ossola, dall'altra rischia di avere degli effetti negativi anche sull'economia locale: il Decreto n. 17 ottobre 2007 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, recante i “Criteri minimi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (Zsc) e a Zone di Protezione Speciale (Zps)”, che recepisce le relative Direttive Europee, ha al suo interno un articolo che potrebbe dare un colpo mortale all'economia locale, laddove (art 5 comma 1 lettera n) viene posto divieto, per tutte le Zps, di aprire nuove cave e di ampliare quelle esistenti. Il territorio dell'Unione Montana Alta Ossola invece vede tra le poche attività produttive ormai rimaste proprio quelle legate alla coltivazione di pietre ornamentali; inoltre è indubbio che la superficie interessata dalle attività estrattive in atto e dei loro possibili ampliamenti è assolutamente minimale rispetto all’estensione delle zone tutelate. La limitazione anche solo della possibilità di ampliamento condannerebbe poi le attività presenti alla chiusura nel brevissimo periodo, una volta esaurito il piano di coltivazione autorizzato. Il problema è che la norma sta già recando un ingente danno socio economico al territorio, in quanto la mancanza di una sufficiente garanzia di sfruttamento nel tempo delle risorse presenti, conseguente alla mancata disponibilità ad autorizzare ampliamenti, vede l’impossibilità di soddisfare quelle commesse che il settore edile chiede alle attività estrattive e che necessitano di forniture pluriennali, anche perché i giacimenti di pietre ornamentali sono, per loro natura, non rilocalizzabili. L'Unione Montana Alta Ossola si sta quindi attivando, di concerto con Provincia del Verbano Cusio Ossola e Regione Piemonte, affinché la norma attualmente vigente venga modificata in modo da poter proseguire nell'attività estrattive delle pietre ornamentali, attività fondamentale per l'economia locale. Al fine di ottenere un risultato ancora più efficace, l'Unione Alta Ossola si è altresì candidata a sostenere il ruolo di Gestore delle Aree Zps presenti nel suo territorio.