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VERBANIA - 30-12-2020 -- L’espediente utilizzato per spacciare durante il lockdown era fingere di fare la spesa. Gli incontri avvenivano all’esterno di un supermercato di Castelletto Ticino. Il pusher con la sporta in mano cercava il suo cliente e, confondendosi tra i veri clienti del punto vendita, l’avvicinava cedendogli lo stupefacente, perlopiù cocaina ma anche hashish. Il pagamento avveniva spesso con una carta prepagata intestata al consumatore, che la ricaricava (anche con bonifici), ma che era nelle mani dello spacciatore.

È finito alle prime ore di oggi, con l’esecuzione di quattro arresti di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Verbania, l’inchiesta che per quasi tutto il 2020 ha visto la Procura (pm Gianluca Periani) indagare su un giro di droga tra il basso Verbano e il Cusio. La piazza di spaccio all’origine dell’inchiesta, denominata “scialla” dall’uso di questa forma gergale per suggellare il buon esito di una cessione, era Orta San Giulio, ma l’indagine ha toccato Castelletto e Arona ed è stata seguita dai carabinieri della Compagnia di Arona.

I militari della stazione ortese, informati di festini a base di alcol e cocaina che avvenivano nel centro rivierasco, hanno avviato a gennaio una serie di approfondimenti che ha portato a individuare quattro soggetti residenti nel Medio e Alto novarese e a denunciare nove persone. Sono finiti in carcere due uomini di 27 e 38 anni, mentre due donne di 39 e 41 anni sono state poste ai domiciliari. Sarebbero, secondo gli inquirenti, i referenti di due distinte reti di spaccio. Nel corso delle perquisizioni odierne sono stati sequestrati un etto di hashish e una dose di cocaina, che ha portato alla denuncia per un quinto soggetto.

 

Altra cocaina è stata rinvenuta, nel corso dei mesi, durante le indagini.