VERBANIA – 24.04.2015 – Facevano la “spesa” in garage e depositi, imballavano tutto e lo spedivano via mare in Marocco, dove finiva venduto per strada, in un mercatino improvvisato. È finita nei giorni scorsi l’avventura dei razziatori di biciclette, la banda di maghrebini che nell’ultimo anno ha imperversato nel Vco ma anche nelle province di Novara, Biella, Vercelli, Pavia, Varese, Milano e Como.
È stata la polizia di Frontiera di Domodossola, insieme alla Squadra mobile del Vco e con la collaborazione della Polstrada di Romagnano e la Polmare di Genova a sradicarla, arrestando 3 persone e denunciandone 2, di cui una alla Procura dei minori di Torino. Il gruppo, che aveva una base operativa nell’hinterland novarese, era composto da cinque persone. Tre di loro, immigrati regolari in Italia ufficialmente residenti a Cassano allo Ionio (in Calabria), sono finiti in manette e si trovano in carcere a Novara. Si tratta di: Mohammed El Hani (34 anni), Said El Hani (25) e Ayoub Ouaziz (21). Un quarto, Kamal Malkaoui, già espulso perché irregolare in Italia, è stato denunciato; mentre il quinto, che non ha la maggiore età, sarà giudicato dal tribunale dei minori. Dovranno rispondere dei reati di furto aggravato in abitazione e ricettazione.
Dal luglio al dicembre scorso sono stati gli autori di 150 furti in 8 province che hanno fruttato merce per qualche centinaio di migliaia di euro. Hanno colpito pesantemente nel Vco a Verbania (soprattutto a Sant’Anna), Domodossola (in via Romita e nel negozio Ciclomania Barale), Baveno, Gravellona Toce e Omegna.
Agivano di notte, concentrandosi nei garage e aprendone anche una ventina alla volta. Dall’interno portavano via auto (5, compreso un motocarro), moto (3 di elevata cilindrata), biciclette (un centinaio, tutte di ingente valore) e ogni oggetto di valore. La merce veniva trasportata con un furgone in un magazzino di Trecate, da dove veniva imbarcata in nave a Genova indirizzata ai complici che la vendevano per strada in Marocco.
L’indagine è partita dai furti del 16-19 settembre a Domodossola, grazie a un’intuizione degli uomini guidati dal sostituto commissario Fabio Calabrese. Individuati e pedinati fino in Marocco, sono stati fermati prima che spedissero un carico di merce. Addosso a uno di loro è stata trovata una chiave che ha permesso di individuare un secondo deposito di refurtiva a Cassolnovo, nel Pavese.
Parte della merce – le biciclette più costose, le moto e le auto – è stata già restituita ai proprietari. La polizia sta vagliando le denunce per contattare gli altri derubati e, anzi, invita chi avesse subito un furto a contattarla.
Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Gianluca Periani. Gli esiti dell’operazione, denominata “bike”, sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa in questura.
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