VERBANIA – 01.01.2016 – Rifugge la polemica,
non nasconde la delusione ma ci tiene a difendere la sua credibilità. Walter Ghetti, il secondo allenatore della tribolata stagione calcistica del Verbania, ingaggiato a novembre al posto del dimissionario Francesco Bigi e congedato – con esonero – appena dopo Natale per far posto a Alberto Castiglioni, ha preso la decisione con filosofia. “Sono una persona corretta e educata e sono un tifoso del Verbania – dice Ghetti –. È andata così, sono amareggiato, non credo neanche d’essere stato trattato bene, ma accetto e auguro il meglio alla squadra, che spero proprio si possa salvare”.
Ghetti ha ricevuto la telefonata che gli comunicava l’esonero lunedì 28. “Mi ha chiamato il presidente Massimo Inserra e mi ha detto che la decisione era stata presa dal consiglio prima di Natale – racconta –. Ci saremmo dovuti vedere nei giorni successivi per discutere dei motivi, che mi sono poco chiari, ma non è avvenuto. Poi ho letto che sarei troppo inesperto e non adeguato per la Promozione. Mi preme sottolineare che sono in possesso dei titoli per allenare anche in questa categoria, dove sono stato vice di Gianni Lipari e Antonello Foti a Stresa, e di Massimo Enfi a Feriolo. Ho allenato per anni le Juniores, vivo nel mondo della scuola a contatto con i giovani. Direi che non sono impreparato”.
Nelle idee del suo ex allenatore, il Verbania avrebbe dovuto riscattarsi nel 2016: “Ho raccolto un’eredità pesante, con una squadra praticamente senza giocatori, e con un solo portiere tanto che abbiamo giocato l’ultima partita dopo l’espulsione di Agosti con un uomo di movimento tra i pali. C’è anche il mio lavoro nel riallestimento di una rosa numericamente all’altezza. E negli allenamenti ho sempre lavorato con tutti i giocatori senza problemi. Ho organizzato tante amichevoli nella sosta e stavo iniziando a conoscere la squadra: so che era una ‘missione impossibile’, ma ci ho sempre creduto e lavorato”.