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bollette pazze

STRESA - 19-01-2021 -- Il termine “cartelle pazze” non piace al sindaco Marcella Severino ma, pur ridimensionando l’episodio, ammette che il problema esiste. Settimana scorsa a Stresa è montata la polemica, appunto, delle “cartelle pazze”, delle bollette Tari che il Comune ha inviato al domicilio di chi risultava moroso. In realtà, anche a casa di coloro che già avevano saldato quanto dovuto e che, pur essendo in regola, si sono visti richiedere un secondo pagamento. L’avviso, spedito il 1° dicembre e firmato dal segretario comunale -ma la gestione del servizio è stata affidata, sino a fine 2020, a una società esterna- invitava a recarsi, per chiarimenti e nei giorni di apertura (mercoledì e venerdì pomeriggio, sabato mattina) allo sportello di via Principe Tomaso, che però, era chiuso.

Alle prime proteste l’Amministrazione ha risposto spiegando che il problema derivava dall’Amministrazione precedente e da una “gestione in passato era stata demandata a società esterna che sta utilizzando anagrafiche non aggiornate”.

Su questo tema è poi intervenuto il gruppo di minoranza Grande Stresa, presente in Consiglio comunale con Canio Di Milia, Andrea Fasola Ardizzoia e Carlo Falciola. Parlando di un grave errore, irrispettoso verso i cittadini, i tre -che hanno pubblicato (nella foto) una delle bollette pagate doppie- hanno chiesto che le cartelle fossero immediatamente sospese. Ne è nata una polemica che Severino tenta di spegnere sul nascere. Ieri, in un lungo video su Facebook che ha toccato anche altri temi, ha spiegato che sono state spedite 986 lettere per un importo di Tari da recuperare pari a 227.000 euro, a fronte di un ruolo che avrebbe dovuto essere di 215.000 euro. “Lo scostamento è di 12.000 euro, meno del 5% - commenta –. Non parliamo di ‘cartelle pazze’”.

A prescindere dalla gradazione dell’aggettivo utilizzato, il problema resta ed è sottolineato da Grande Stresa, che replica: “appare grave che ci siano in circolazione il 5% di cartelle pazze. Quindi 5 cittadini su 100 ne hanno ricevuta una. Perché non sospenderle in automatico al posto di sminuire il problema?”.