VERBANIA - 09-02-2021 -- La festa all’alpeggio, che non a caso da quell’anno è stata fortemente ridimensionata, col tempo era diventato il ritrovo per gozzovigliare. A Rugno, un gruppo di baite tra Cossogno e Miazzina, la Madonna del Buonconsiglio era l’occasione per trascorrere una notte in tenda e festeggiare, perlopiù con ricche libagioni di alcolici e superalcolici portati da casa. Accadde anche tra il 30 e il 31 luglio del 2016 quando, proprio a causa dei fumi dell’alcol, ci furono accenni di risse e un uomo finì all’ospedale con la mandibola fratturata. La lite nacque tra chi dovesse prestare aiuto a una giovane che aveva bevuto troppo, tanto da stare male. L’ebbrezza fece trascendere i toni, volarono parole grosse e partì un pugno fortissimo che tramortì uno dei presenti.
Toccò ai carabinieri, ricevuta la denuncia, indagare per risalire all’identità dell’aggressore. Per quel pugno è stato tratto a giudizio con l’accusa di lesioni aggravate un giovane di Vignone. Nel processo conclusosi ieri al Tribunale di Verbania è stato prosciolto. La Procura ha fatto cadere le aggravanti del danno permanente e della gravità delle lesioni e, ritirata la querela con un accordo tra le parti per il risarcimento, è stato dichiarato il non doversi procedere. Decisive la perizia medica disposta dal giudice. Le testimonianze raccolte tra gli organizzatori della festa e tra i presenti, peraltro, hanno confermato la presenza di numerose persone ubriache e più episodi di liti e discussioni, ma non hanno chiarito del tutto chi avesse sferrato quel pugno.