VERBANIA - 10-02-2021 -- Avevano tutti alzato il gomito, erano alticci e s’erano ritrovati a fronteggiarsi sotto i portici di un condominio di corso Cobianchi non distante dai locali dai quali erano appena usciti. È nato così, dal tasso alcolico eccessivo e dalle provocazioni verbali, l’alterco tra due gruppi di giovani che s’è chiuso con uno di loro ricoverato in ospedale con un trauma facciale. Colpa di un pugno al volto – ha ricostruito la Procura in fase di indagini, identificando in un cameriere ventenne l’autore di quell’aggressione con prognosi superiore ai 30 giorni. Il giovane è stato processato al Tribunale di Verbania per lesioni aggravate. Nel ricostruire i fatti di quella sera del 2019, i testimoni non hanno fornito chiarimenti esaustivi. È emerso che, sì, tutti erano alticci e che, in effetti, c’erano state provocazioni verbali e uno spintone in seguito al quale la parte offesa (che non s’è costituita parte civile, né ha sporto denuncia), appoggiata alla colonna del portico, era ruzzolata a terra saltando un paio di gradini. Non è stato possibile ricostruire la dinamica esatta dell’aggressione e lo stesso imputato, pur ammettendo di aver colpito a calci il rivale, ha negato d’avergli sferrato un pugno al volto. Il pm, ritenendo che la reazione dell’imputato sia stata proporzionale alla provocazione, ne ha chiesto l’assoluzione, mettendo in evidenza, comunque, la credibilità della versione del trauma provocato dalla caduta. Ciò non ha convinto il giudice che l’ha condannato a 4 mesi di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena.