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pampanini silvana
STRESA – 10.01.2016 – Ha visto da un letto d’ospedale

l’alba del 2016 per salutare definitivamente tutti. Il giorno dell’Epifania l’Italia ha dato il suo addio a Silvana Pampanini, l’attrice novantenne che nei decenni più “vivi” del XX secolo ha incarnato la bellezza italiana, recitato, cantato e “diviso”. Il suo è stato un ruolo di primissimo piano nella vita di un paese che cercava di ricostruirsi sulle macerie della seconda guerra mondiale. E il suo mito è nato sulle rive del Lago Maggiore, a Stresa.

È il 1946, la guerra è finita e si torna pian piano alla normalità. Dino Villani è l’organizzatore di Miss Italia, che si tiene a Stresa nel mese di settembre. Corrado Mantoni presenta la serata finale annunciando il nome della vincitrice. Rossana Martini, ventenne maestra toscana, è incoronata Miss Italia. La scelta solleva un polverone perché la più bella, acclamata e ammirata a Stresa è lei, Silvana Pampanini, quasi ventunenne, studentessa romana di origini venete. La giuria composta dal giornalista Arrigo Benedetti, dai registi Vittorio De Sica e Luchino Visconti, dal pittore Carlo Carrà e dal comico Macario non cambia idea e la cronaca racconta di un tal putiferio sfociato in una rissa sedata dai carabinieri. Silvana non è miss ma la sua carriera decolla al cinema con il film “L’apocalisse”. E prosegue in decine di altre pellicole facendone la prima di una serie di donne – come Gina Lollobrigida e Sophia Loren – che hanno incantato l’Italia rappresentandone la bellezza nel mondo.

C’è un aneddoto che la lega anche al mondo politico e alla campagna elettorale che la Dc di Giulio Andreotti stava conducendo per le elezioni politiche di inizio anni ’50. I comunisti organizzarono a Sora un festival musicale per attrarre consensi e Andreotti si portò appresso in Ciociaria la Pampanini, che oscurò quel festival e la propaganda degli avversari.