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giuseppe monti

PREMOSELLO CHIOVENDA - 11-03-2021 - Giuseppe Monti, l'ex sindaco di Premosello accusato di turbativa d'asta e falso, chiederà il patteggiamento. "Pur nella consapevolezza di aver agito sempre nell'imitereste dei cittadini e del Comune rappresentato; intendo definire e chiudere con il rito del patteggiamento una vicenda giudiziaria che mi ha provato sia moralmente che professionalmente", afferma in un lungo comunicato stampa.

L'ex sindaco da inizio mese non è più agli arresti domiciliari, ai quali si trovava dal 25 novembre. Le accuse mossegli dalla procura verbanese riguardano una proroga alla società che gestisce la casa di riposo di Premosello concessa in cambio della ristrutturazione in tempi rapidi del piano terra dell'ex ospedale (lavori quantificati in 240mila euro). Monti, che si presenterà a fine mese davanti al collegio giudicante è difeso dagli avvocati Marco Ferrero e Marisa Zariani e sino a questo momento non aveva fatto dichiarazioni pubbliche sulla vicenda che lo vede coinvolto. Con il comunicato pubblicato oggi, chiarisce la sua posizione. E spiega: "Mi preme evidenziare come le imputazioni a me contestate di turbativa e falso, si inseriscano in un periodo di particolare emergenza sanitaria, risalente all'aprile del 2020 che, concordemente ai miei colleghi di Giunta, ci aveva fatto in allora propendere per la scelta che ritenevamo corretta e ragionevole di rinnovare, senza procedere a indire un bando di gara (da qui la turbativa), la gestione della RSA alla cooperativa KCS (che aveva dato prova nel corso degli anni passati di poter gestire la struttura in misura ottimale) per la durata di sei anni, beneficiando in contropartita di un contributo di 240mila euro per poter finanziare i lavori di ristrutturazione di una parte dell'immobile che era a quel tempo inutilizzata". Monti ricorda che la struttura così sistemata sarebbe servita per i degenti affetti da Covid, mettendo in sicurezza il personale addetto. Ribadendo d'aver agito nell'interesse del Comune, rimarca come le esigenze furono comprese anche dai cittadini e dai volontari della Protezione Civile che contribuirono con lavoro e donazioni alla realizzazione del progetto. Del resto, seguendo le procedure normali, la struttura non sarebbe stata pronta in tempo utile. Struttura che, è notizia di questi giorni, diventerà un hub vaccinale. Tuttavia ciò non toglie che l'ex sindaco riconosca di aver violato la legge: "Per tale ragione mi ritengo responsabile - afferma - per quanto accaduto, tanto che ho conferito ai miei legali il mandato di concludere la vicenda giudiziaria prima possibile. Sicuramente - aggiunge - credo che sia d'obbligo una riflessione sull'efficacia dell'attuale normativa appalti, che in caso di emergenza ha dato prova, per quanto attiene alla mia esperienza, di non essere idonea a fronteggiare la risoluzione di problematiche sanitarie".
"Sono tronato libero dopo 97 giorni di arresti domiciliari - conclude Monti, cogliendo l'occasione per ringraziare amici, parenti, avvocati, colleghi, collaboratori e tutte le persone che in questo periodo hanno solidarizzato con lui -. In questo periodo ho imparato a sopravvivere e ad accettare l'impossibile, ma ho tenuto duro. Essere provato della libertà è moralmente e fisicamente pesante, ma ora cercherò di pensare al futuro e piano piano proverò a ritornare alla normalità, certo che questa esperienza me la ricorderò per tutta la vita. Ringrazio tutti e colgo l'occasione per inviare un caro saluto ai miei concittadini che in questi anni hanno creduto in me come sindaco e come persona".