ROMA - 12-03-2021 -- Rimborsi col contagocce. A due anni e mezzo dall’istituzione del fondo e a quasi uno dalla scadenza di presentazione delle domande, solo il 15% è stato (o lo sarà a breve) liquidato. Sono i numeri, diffusi in questi giorni, a spiegare le grandi difficoltà che gli “azzerati” dai crac delle banche italiane, tra cui Veneto Banca, stanno incontrando nell’accedere al Fir, il Fondo indennizzo risparmiatori. Istituito dal primo governo Conte con una dotazione di 1,5 miliardi di euro e avanzato a passi lenti anche per via della burocrazia, ha concluso la fase istruttoria il 18 giugno scorso. Entro quella data andavano presentate le domande di rimborso per avere indietro, con determinati requisiti anche di reddito, una parte delle somme perse nella svalutazione di azioni e obbligazioni degli istituti di credito finiti in default. Ne sono pervenute 140.000 che, se liquidate per intero, dovrebbero costare al Fir 700 milioni, meno della metà del plafond di 1,5 miliardi stanziato dal governo. Di queste, però, al momento ne sono state pagate solo 19.500, mentre 3.500 sono in via di liquidazione. Entrambe incidono per una piccola percentuale sul totale, poco più del 15%.