ROMA - 12.03.2021 - Dopo Reggio Emilia, Verbania è la città italiana che investe di più nei progetti e nelle iniziative scolastiche dedicate agli under 14. E' quanto emerge dal XX rapporto Ecosistema Scuola, presentato da Legambiente nei giorni scorsi. Un'istantanea sul mondo della scuola italiana - anche in tempo di pandemia - che guarda tanto all'edilizia scolastica quanto ai servizi offerti agli studenti. Relativamente al buon risultato raggiunto da Verbania per i progetti relativi agli under 14, il rapporto di Legambiente specifica che "per questi servizi, lo stanziamento medio a studente (media nazionale ndr) risulta assolutamente irrilevante, € 7,60 nel caso di progetti educativi nelle scuole e € 4,60 per progetti specifici rivolti agli under 14, come ludoteche, teatro per ragazzi, centri estivi e altre iniziative", a Verbania, di contro, si investono 90 euro a studente e ben 134 nella prima classificata, Reggio Emilia.
Ecosistema Scuola in Piemonte
Sul territorio piemontese Legambiente ha indagato 488 edifici scolastici. Nessuno di questi è collocato in zona sismica 1 o 2, a differenza della media nazionale (rispettivamente 8% e 32%). Tuttavia il 90,6% è sprovvisto della verifica di vulnerabilità sismica, contro il 61,1% nazionale, obbligatoria per tutti gli edifici scolastici indipendentemente dalla zona sismica nella quale sono situati.
Solamente lo 0,4% degli edifici scolastici è costruito sulla base di criteri di bioedilizia, in accordo con il trend nazionale (1%), a testimoniare la necessità di incrementare gli incentivi per un corretto efficientamento energetico. Solo l’8% utilizza fonti di energia rinnovabile ed il 15,6% è dotato di certificazione energetica (3,9% in classe A). Tuttavia riportiamo un 35% di edifici soggetti a tali interventi negli ultimi 5 anni (a differenza del 15% nazionale).
Per quanto riguarda le certificazioni, fatta eccezione per la prevenzione incendi (39,2%) gli istituti piemontesi mostrano un trend migliore di quello nazionale per superamento delle barriere architettoniche (98,3%), collaudo statico (62,9%) e certificato di agibilità (73,8%).
Ancora troppe le scuole che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria (56% contro la media nazionale del 29%), nonostante negli ultimi 5 anni il 60% degli edifici sia stato sottoposto a tali interventi. Le risorse effettivamente spese per questi interventi (una media di 15.680 euro per singolo edificio) rispetto al budget messo a disposizione (31.992 euro per singolo edificio) rispecchiano gli interventi effettuati nel quinquennio. Per la manutenzione ordinaria il Piemonte ha stanziato 6862 euro (media per singolo edificio) ma ne sono stati spesi ben 8082 euro. Sono stati inoltre stanziati fondi regionali per l’edilizia scolastica pari a 233.816 euro (media per edificio) ma, sul totale degli edifici scolastici indagati, solamente lo 0,9% ne ha beneficiato.
Trend positivo e superiore alla media nazionale per quanto riguarda i servizi e le buone pratiche adottate dalle scuole. Alta la presenza di aree verdi e/o giardini (96,6%), aree di sosta per auto (60,4%) ed attraversamenti pedonali (87,9%). Buoni i risultati anche per i servizi di pre e post scuola (66,7%), i progetti educativi (62,5%) e le iniziative per gli under 14 (66,7%). Sicuramente da migliorare la sicurezza stradale: solo il 2% degli edifici piemontesi offre servizi di pedibus o percorsi sicuri casa-scuola, il 7,4% presenta piste ciclabili limitrofe all’edificio, il 2,6% è posto all’interno di isole pedonali, il 4,5% in zona ZTL e il 5,2% in zona 30.
Nonostante solamente il 17,3% degli istituti scolastici offra il servizio mensa, contro il 56% nazionale, particolarmente elevata è l’attenzione alla qualità dei prodotti serviti. Il 91,5% delle mense serve prodotti biologici, l’85,7% privilegia prodotti a km 0, mentre la totalità del campione indagato prevede menù alternativi per motivazioni culturali e religiosi e serve pasti con prodotti DOP, IGP ecc. Il 71,4% degli istituti prevede il recupero degli alimenti non somministrati a favore di organizzazioni no profit. Da rilevare anche la percentuale di scuole che permette la possibilità di portare il pranzo da casa, 34% contro il 9,8% nazionale. Molto al di sotto della media nazionale il trend legato alla raccolta differenziata.
Infine si sottolinea una sensibilità molto forte rispetto al rischio ambientale. La totalità degli edifici scolastici piemontesi è stata monitorata per la presenza di amianto, accertata solamente nel 14,4% dei casi. Il 75% degli edifici è stato monitorato per la presenza di radon, assente in tutti i casi.