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TORINO - 12-03-2021 - Meno 12,7% per le esportazioni e meno 13,6% per l'import rispetto al 2019. Unioncamere Piemonte fornisce i dati regionali relativi al commercio estero nell'anno della pandemia. Dati pesantissimi ovunque dove "la caduta di produzione e domanda ha rallentato le dinamiche del commercio estero colpito anche dalle difficoltà di collegamento, di trasporto, e dalle restrizioni messe in campo dalle principali economie mondiali per contrastare l’emergenza sanitaria". In quest’ottica vanno letti anche i risultati che hanno caratterizzato il Piemonte.
Nel 2020 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato sui 41,0 miliardi di euro, registrando una contrazione del 12,7% rispetto al 2019, quando l'export si avvicinava ai 47 miliardi di euro. Sempre negativo il dato dei primi tre trimestri, positivo, ma non sufficiente a invertire la rotta il quarto (+2%). Con queste cifre, l'export piemontese va oltre la perdita media nazionale, che si attesta ad un meno 9,7%.

Sul fronte delle importazioni il 2020 ha registrato una flessione del 13,5% rispetto all’anno precedente; il valore dell’import piemontese di merci è sceso a 27,9 miliardi di euro.
Il saldo della bilancia commerciale, pari a 13,1 miliardi di euro, permane, dunque, di segno positivo, in diminuzione di circa un miliardo rispetto all’anno precedente, quando si attestava a 14,1 miliardi.

"Il risultato positivo solo dell’ultimo trimestre 2020 (+2,0%) ci fa ben sperare nella possibilità per la nostra regione di una ripresa dei valori del commercio estero. Continua a essere prioritaria e necessaria in quest’ottica, però, l’attuazione di un rapido piano vaccini nazionale e internazionale" commenta Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte.

Nonostante la contrazione a doppia cifra, il Piemonte si conferma tuttavia la quarta regione esportatrice, con una quota del 9,45% delle esportazioni complessive nazionali, dato in continua riduzione rispetto agli anni precedenti: 2019 (9,8%), 2018 (10,4%) e 2017 (10,7%).

Tutti i principali settori export-oriented hanno subito le difficoltà del commercio internazionale. Solo il comparto alimentare ha chiuso l’anno con una sostanziale stabilità rispetto al 2019 (+0,0%).
Registrano una flessione superiore rispetto alla media regionale i prodotti del tessile abbigliamento, la cui vendite oltre confine calano del 19,9%.
Anche i mezzi di trasporto, secondo comparto dell’export regionale, mostrano un calo elevato rispetto all’anno precedente (-18,0%). All’interno dei mezzi di trasporto il dato più preoccupante è stato registrato dalla nautica (-53,8%) e dal ferro-tranviario (-27,9%). L’aerospaziale flette del 21,5%, seguito dalla componentistica autoveicolare (- 19,7%). Elevato, ma più contento della media del settore, il calo segnato dall’export di autoveicoli (-13,2%).
Decisamente negativa è risultata anche la dinamica esibita dal comparto dei metalli, che ha segnato una flessione del 14,7%.
Con circa un quinto dell’export regionale la meccanica diventa, al posto dei mezzi di trasporto, il primo settore piemontese per vendite all’estero e registra una contrazione del valore esportato del 13,7%.
Inferiore alla contrazione media piemontese, la variazione negativa registrata dalla gomma plastica (-11,3%).

Analizzando la destinazione delle vendite piemontesi all’estero si osserva come il principale bacino di riferimento risulti anche nel 2020, nonostante l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, l’Ue 27, verso cui è diretto il 55,4% dell’export regionale, contro il 44,6% destinato ai mercati extra-Ue 27.
La performance dell’export piemontese verso i mercati comunitari è risultata complessivamente negativa nel 2020, calando del 12,0% rispetto all’anno precedente.
Il risultato è dovuto principalmente al trend registrato dall’esportazioni piemontesi verso la Francia (-13,5%), primo mercato per le vendite all’estero della regione. Una flessione del 10,6% è stata registrata dall’export verso la Germania, secondo mercato di riferimento. Le vendite verso la Spagna hanno segnato una riduzione del 16,5%.
Contrazioni a doppia cifra caratterizzano anche l’export verso la Polonia (-16,9%), la Repubblica Ceca (-12,5%) e la Svezia (-14,1%).
Le vendite piemontesi dirette ai Paesi extra-Ue hanno mostrato, nel corso del 2020, un trend maggiormente preoccupante, registrando un calo del 13,5% rispetto all’anno precedente.
Su questo risultato hanno influito pesantemente le dinamiche evidenziate verso il mercato svizzero (-24,9%), quello statunitense (-15,6%) e quello britannico (-17,7%). Inteso anche il calo verso la Turchia (-9,8%) e la flessione verso il Giappone (-11,6%).
Positivo e incoraggiante, invece, il trend delle vendite in Cina che segna una, seppur debole, crescita (+0,4%).