1

ospedale a

VERBANIA - 12.03.2021 - Il Consiglio comunale di Verbania torna a parlare di sanità e della salvaguardia dell'ospedale Castelli. Partito Democratico, Alleanza Civica per Verbania, Comunità.Vb, Gruppo Misto, Insieme per Verbania, Prima Verbania, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Movimento 5 Stelle ovvero  tutti i Gruppi consiliari cittadini tranne la Lega, questa notte hanno detto sì all'ordine del giorno indirizzato a Regione e Asl. Punto centrale, ma non il solo, la richiesta di certezze sul futuro dell'ospedale verbanese quando sarà passata la pandemia.
Riconvertito a ospedale Covid nell'ottobre scorso, col mantenimento della sola chirurgia d'urgenza oncologica, e spostando a Domodossola gli interventi programmati e tutti i letti di terapia intensiva cardiologica, il Castelli è l'ospedale di riferimento per un bacino d'utenza di 100.000 persone. Da qui la richiesta, anche nei periodi in cui la pandemia imponesse il blocco di tutta l’attività programmata, che sia mantenuta l’attività urgente e quella oncologica chirurgica. Una volta terminata l’ondata pandemica si chiede inoltre di ristabilire tutte le attività precedenti "investendo le risorse necessarie per recuperare, e potenziare, in tempi rapidi il ritardo che si è accumulato in seguito al blocco di tutte le attività programmate sia nei vari reparti/servizi che nei vari ambulatori".


Corposa la lista delle ulteriori richieste cui il Consiglio comunale attende risposte: accelerare la campagna vaccinale (per la quale Verbania ha offerto lo spazio del teatro Maggiore); fugare ogni dubbio sulla paventata ipotesi di privatizzazione dell'ospedale; ottenere rassicurazioni certe sul ripristino delle attività pre-Covid attualmente sospese; predisporre una sede adeguata e definitiva per la medicina territoriale a Verbania; predisporre un piano per le cronicità; ridefinire un sistema di cura e prestazioni socio sanitarie per la popolazione anziana ed un altro di gestione ed accoglienza per pazienti affetti da gravi problemi di demenza senili, pazienti non gestibili presso gli attuali reparti delle rsa; infine una programmazione di assunzioni per la più non rinviabile necessità di rafforzare i numeri del personale sanitario.