DOMODOSSOLA- 11-01-2016- Risposte certe su Veneto Banca, questo quanto chiede il movimento Una in un comunicato stampa: “Su Veneto Banca- scrive DoriTartari- se i politici locali non si interessano noi come Una, Unione Nuova Autonomia, a differenza loro, chiediamo risposte certe a tutti i livelli istituzionali e staremo "sul pezzo" senza dimenticanze. La Bce è tornata a dare le pagelle alle banche. Anche quelle italiane che si collocano in maggioranza nella terza classe tranne Mediobanca, Intesa e Bpm al secondo e, purtroppo PopVicenza e Veneto Banca agli ultimissimi posti, sostanzialmente bocciate anche se tentano di evitare il commissariamento e /o fallimento con un cospicuo aumento di capitale. Nel frattempo i risparmiatori soci della Veneto Banca hanno subito una perdita del valore da 30,5 a 7,3 €uro fortunale che si è abbattuto su numerosi cittadini residenti nel Vco. Si auspica che la politica le amministrazioni locali si interessino seriamente di tale problematica che vede molti sportelli nel nostro territorio con molti dipendenti e numerosi utenti che da un ridimensionamento riceverebbero un grave danno, gravissimo in caso di commissariamento e fallimento. Certamente abbiamo il dovere di rammentare che la politica, soprattutto verbanese, contribuì non poco a mettere in pessime condizioni la Banca di Intra che fu obbligata a confluire nella Veneto Banca. In ogni caso noi chiediamo che, seppure iniziativa lodevole, si faccia molto di più che un'interrogazione parlamentare per salvare anche questa importante rete di sportelli bancari nel nostro territorio e si eviti il fallimento anche con interventi da parte del governo che deve rivendicare in Europa un trattamento per le banche italiane simile a quello delle banche tedesche. Provvedimenti adeguati sia per salvaguardare posti di lavoro sia perchè si trovino in futuro delle soluzioni, affinché i risparmiatori così duramente colpiti, possano avere qualche opportunità per rientrare in possesso della perdita del valore o almeno di grande parte. Servirebbero risposte urgenti dall'Europa come pure procedere a una costituzione di una bad bank per affrontare le crisi attuali e stimolare gli organi di vigilanza a essere più attenti anche rivedendo la vigente normativa. Naturalmente vengano alla luce responsabilità e connivenze e siano duramente colpite! Ci attiveremo anche affinché le associazioni dei consumatori si attivino per evitare il crack piuttosto che recuperare parte dei soldi perduti”.