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articolo valanga 1815

MONTESCHENO- 11-01-2016- La tragica morte dei due giovani ossolani di Montescheno, Davide Battro, 20 anni, e Manuel Tarovo, 25 anni, avvenuta sabato mattina a Rothwald ha avuto ampia eco sui media del Vallese. In un articolo apparso sul sito del Walliser Bote ( lo trovi qui) viene intervistato il capo del soccorso alpino vallesano Meinrad Bittel, che cerca di analizzare quanto accaduto, evidenziando la fortuna che ha protetto il terzo membro della spedizione, il villadossolese Michele Grossi, e l'impegno profuso dai primi soccorritori, un gruppo di escursionisti italiani: "Non dobbiamo parlare di due morti, ma di un sopravvissuto," - spiega Bittel, che racconta come sia stata una donna che faceva parte di una comitiva italiana che era nelle vicinanze a telefonare all'144 per avvisare della valanga, e di come tutto sia stato umanamente fatto per poter salvare le vittime, i sei membri della spedizione italiana hanno visto le punte degli sci di Michele Grossi che spuntavano dalla neve, si racconta sul giornale vallesano, quindi lo hanno subito individuato, tirato fuori dalla neve, e rianimato, per poi cercare di avere informazioni sugli altri amici che erano con lui e che erano stati travolti. Bittel spiega che sul posto sono arrivati i soccorsi svizzeri con quattro specialisti di soccorso e due conduttori di cani da valanga, oltre all'elicottero dell'Air Zermatt, i paramedici hanno subito provato a rianimare Davide Battro e Manuel Tarovo, che sono purtroppo morti durante il trasporto in volo con l'elicottero: "In questa disgrazia- così Bittel al Walliser Bote- non si dovrebbe parlare di due morti, ma di un sopravvissuto, che deve la sua vita alla perfetta risposta al gruppo di escursionisti". L'articolo si conclude con il racconto di come sia popolare la gita che stavano compiendo i tre ossolani, evidenziando i pericoli speciali in questo strano inverno.