VERBANIA - 21-03-2021 -- Giochi, musica, balli, laboratori. Sul lungolago di Pallanza è andata in scena oggi, annunciata con largo anticipo e pienamente autorizzata da questura e prefettura, la manifestazione organizzata dall’associazione Vco in movimento. Un “presidio”, così l’hanno battezzato i proponenti, per fare sentire la loro voce: “per protestare contro la chiusura degli spazi socio culturali, contro la Dad illimitata, per creare momenti belli di socialità condivisa”.
Adulti e bambini hanno occupato il centro della passeggiata. Hanno suonato, cantato, giocato. Tutto in maniera pacifica, come due settimane fa a Mergozzo e come in programma in altre piazze della provincia in aprile.
Seppur dichiaratamente statica e proposta con il rispetto delle norme di contenimento della pandemia (anche se il distanziamento e l’uso delle mascherine non sono stati sempre rispettati) e sotto lo sguardo delle forze dell’ordine, la manifestazione ha fatto discutere. Anzi, ha sollevato un vespaio. Foto e video ripresi dai passanti e postati sui social network o girati via whatsapp e telegram hanno gonfiato la protesta, in alcuni casi trascesa in insulti, anche pesanti.
Perché siamo in zona rossa, perché bar e ristoranti sono chiusi, perché i parchi gioco sono interdetti, perché le attività economiche sono in ginocchio e i ristori non bastano, perché proprio oggi debuttava l’ordinanza dei supermercati chiusi al pomeriggio, perché se non si rispettano le regole il contagio aumenta… Queste e altre motivazioni hanno costellato i post di Facebook suscitando una crescente indignazione che, alla fine, ha sortito l’effetto opposto che Vco in movimento s’era proposta di suscitare nella cittadinanza.
Senza addentrarci nelle valutazioni su chi abbia ragione e ricordando che chi è sceso in piazza era in regola, autorizzato dalle istituzioni preposte, viene da domandarsi se, visto il clamore e il livore di certe posizioni suscitate, forse non sarebbe stato più opportuno soprassedere e non autorizzare.