BÈE – 12.01.2016 – La strada del ricorso al Tar
s’è rivelata un cul de sac e ora ai sindaci non resta che mediare. Nella lunga diatriba sugli orari ridotti degli uffici postali montani, l’ultima novità viene dai comuni dell’alto Verbano coinvolti dal piano di tagli di Poste Italiane che il tribunale amministrativo del Piemonte non ha “stoppato”. Bèe e Premeno, Cossogno e Miazzina, infatti, hanno elaborato una proposta da girare tramite la politica all’azienda. Una proposta che punta a cancellare l’apertura a giorni alterni per favorire orari ridotti ma costante presenza giornaliera.
A presentarla, oggi pomeriggio nel municipio di Bèe, il sindaco Alessandro Borella, insieme ai colleghi Eugenio Viscarini (Miazzina), Doriano Camossi (Cossogno) e a una rappresentanza del comune di Premeno. “Abbiamo fatto di tutto per evitare le riduzioni – ha spiegato Borella – perché per i paesi di montagna le poste sono anche un presidio sociale e economico. Non abbiamo avuto riscontri e, così, abbiamo deciso di fare noi una proposta alla società”.
Attualmente a Cossogno e Bèe l’ufficio è aperto il lunedì, mercoledì e venerdì; a Miazzina e Premeno il martedì, giovedì e sabato. “Noi chiediamo che, a fasce orarie e spostando il personale dall’uno all’altro ufficio dei centri vicini, cioè Miazzina e Cossogno e Premeno con Bèe – ha aggiunto Camossi – si garantiscano sei giorni di apertura. È un’operazione a costo zero, o quasi”.
Il documento, articolato in tre pagine, sarà spedito domani al viceprefetto Michele Basilicata, alla Provincia tramite il presidente stefano Costa e il consigliere Silvia Tipaldi, al presidente della Regione Sergio Chiamparino e al suo vice Aldo Reschigna, all’onorevole Enrico Borghi e al coordinamento dei sindacati Cgil, Cisl e Uil del Vco. “Seguiamo la gerarchia – ha chiarito Camossi –: contiamo che il documento arrivi alle Poste entro una settimana. Vedremo la reazione: siamo pronti a discuterne”.
Questa proposta di accordo non cancella il ricorso al Tar, che è tuttora pendente anche se i giudici hanno respinto la richiesta di sospensiva del piano di tagli dell’azienda.