VERBANIA - 25-03-2021 -- Colpevole e correo nella detenzione a fini di spaccio, ma solo per una lieve entità di stupefacente. Derubricazione e pena contenuta rispetto alle pesanti richieste dell’accusa è l’esito del processo a carico del ventenne residente in Lombardia arrestato a Verbania due anni fa perché, insieme alla sorella, aveva in auto quattro etti di cocaina di elevata qualità.
Florin Inglesi fu segnalato alla questura da una fonte confidenziale come pusher in arrivo dalla Lombardia. La polizia lo fermò a colpo sicuro a un posto di controllo allestito in corso Nazioni Unite, rinvenendo nella borsa della sorella – che, incensurata, ha patteggiato una pena superiore ai due anni – un cospicuo quantitativo di cocaina.
Le analisi la certificarono come di alta qualità: pura al 75% e tagliabile sino a ottenere 1.405 dosi che, smerciate, avrebbero potuto fruttare 100.000 euro. La Procura di Verbania non si convinse della confessione della sorella e, per questo, pensando che il vero spacciatore fosse il fratello, l’ha perseguito per il concorso nel reato.
La requisitoria ha visto il pm Anna Maria Rossi insistere sulle contraddizioni dell’imputato, che aveva asserito di non essere mai stato a Verbania ma che le celle telefoniche collocano più volte in città prima e dopo l’arresto del febbraio 2019; e chiedere 10 anni e 45.000 euro di multa di condanna. La difesa, con l’avvocato Gabriele Pipicelli, ha puntato sulla mancanza di prove. Tesi, queste, ribadite oggi nelle repliche.
Il giudice Annalisa Palomba s’è convinta della responsabilità dell’imputato ma, nel derubricare l’episodio di spaccio a un reato di lieve entità, l’ha condannato – contando anche la recidiva – a un anno e tre mesi.