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cota roberto
Il 29/30/31 marzo l’Unione delle Camere Penali ha indetto un’astensione dalle udienze per gli avvocati penalisti. Aderirò all’ iniziativa insieme agli altri miei colleghi. Il motivo è il cattivo funzionamento del portale del processo penale. In tempo di pandemia anche nel processo penale è intervenuta la informatizzazione e tutta una serie di atti deve essere depositata telematicamente. Il problema è che il portale in molte situazioni non funziona o funziona male. Ciò, oltre a creare disagi agli avvocati, si riverbera anche sui diritti dei cittadini creando oggettivi rischi per quanto riguarda il rispetto dei termini e delle scadenze. L’'niziativa deve essere l’occasione per riflettere su quanto sta accadendo in tempo di pandemia e che, a mio avviso, presenta numerose criticità. Sicuramente, è condivisibile che gli atti siano depositati telematicamente (le code in cancelleria sono perfettamente inutili), certo, occorre che i meccanismi di deposito siano semplici e che funzionino alla perfezione (cosa non accaduta con il portale del processo penale). Però, non si devono abolire le udienza in presenza come purtroppo sta accadendo di questi tempi nel processo amministrativo, civile e addirittura penale. A causa della pandemia sono state introdotte disposizioni molto pericolose che tendono a sostituire le udienze con la trattazione scritta o da remoto. Per quanto riguarda questo aspetto le modalità ordinarie devono riprendere al più presto e quella passata deve essere considerata una parentesi. Da non ripetere. I Giudici devono poter guardare in faccia direttamente le parti. Così funzionano i processi. Da sempre.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota