VERBANIA - 02-04-2021 -- Quell’automobile, una Fiat Marea, “sfuggiva” ai caselli autostradali. Entrava nelle piste col pagamento automatico -viacard o telepass- e, accodandosi ai veicoli che precedevano, oltrepassava la sbarra prima che si abbassasse, evitando di pagare il pedaggio. Accadde 193 volte nella seconda metà del 2017, tra il 1° giugno e il 17 dicembre, accumulando un debito con Autostrade per l’Italia di 12.845 euro, calcolato come la tariffa massima dal casello più lontano della tratta, cioè la barriera del Lago Maggiore.
A metà di quel periodo, dopo le rilevazioni automatiche dei mancati pagamenti attestate dalle immagini scattate dal sistema di sicurezza, la società sporse denuncia.
Da qui sono partite le indagini che hanno portato al rinvio a giudizio e al processo di un bergamasco di 47 anni, accusato di truffa aggravata. Anche se la vettura era intestata a un’altra persona, che nel periodo indicato era peraltro sottoposta agli arresti domiciliari, il lombardo era stato fermato più volte in controlli di routine al volante del mezzo. La Procura di Verbania gli contestava 98 episodi di truffa aggravata, per i quali il pm Anna Maria Rossi ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi. La difesa ha eccepito la mancanza di prove. Il giudice Antonietta Sacco l’ha condannato a nove mesi e 12 giorni per 34 transiti, obbligandolo a risarcire le spese legali ad Autostrade, costituita parte civile ma rinviando la quantificazione del danno a una causa civile.