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ARCORE - 09-04-2021 -- Si chiama “Riverbero” la nuova mostra personale di Enrica Borghi, artista che vive e  lavora sulle colline del Lago d’Orta le cui realizzazioni nascono primariamente da  materiali di scarto ai quali lei dona nuova vita trasformandoli in opere d’arte che, oltre ad essere belle da vedere, hanno molto da raccontare a quanti  si accostano ad esse con animo sensibile.
L’esposizione, promossa e sostenuta dal Comune di Arcore, a cura di Simona Bartolena e Pierre Padovani, con coordinamento, organizzazione e realizzazione heart di Pulsazioni Culturali, con il supporto di Ponte43 e in collaborazione con l’associazione Asilo Bianco, resterà allestita presso Villa Borromeo d’Adda di Arcore sino al 7 giugno.
E’ bene specificare che a causa del perdurare della pandemia e in attesa delle nuove disposizioni per vivere "dal vivo" la mostra, oggi, venerdì 9 aprile,  c’è stata “solamente” un'anteprima virtuale di questa mostra grazie ad una diretta streaming a cura dell’associazione Gomitolorosa.
Le opere di Enrica Borghi esposte ad Arcore dialogano  con la classicità degli spazi circostanti e a da questo continuo scambio nascono occasioni che suggeriscono percorsi esperienziali interessanti ed ecco quindi che l’eleganza di un abito, la grazia di un gioiello,   il   lusso   di   un   arredo   rivivono   in   chiave   contemporanea   negli   oggetti   realizzati dall’artista  che   sembrano   voler   trasmutare   la   memoria   del   luogo,   cogliendo   una comunicazione che permane come un dialogo aperto. La mostra intreccia i temi fondamentali da sempre molto presenti nella ricerca di Enrica Borghi: la relazione con l’ambiente circostante e la sua storia passata e presente, il tema ambientalista   e   la   “questione   femminile”.
Per l’occasione, oltre alle consuete installazioni composte da materiali poveri e di recupero, l’artista ha realizzato alcuni nuovi lavori in cui fa dialogare elementi di “natura”, come una serie di fotografie dedicate alla Villa e al suo splendido parco; in tema di “riverbero” con gli statuari lampadari di Murano presenti nella Villa verrà esposta l’opera realizzata nell’estate 2020 a Murano, presso lo Studio Berengo, dedicato al tema dell’inquinamento della laguna di Venezia intitolata “Grey Laguna”.  
Compaiono inoltre due “corazze” che fanno dialogare materiali dissonanti come lane grezze con plastiche dei contenitori dei detergenti di uso quotidiano, le due armature simulano la protezione di donne guerriere, facendo emergere citazioni da Hans Ruedi Giger ma anche il panno della mantella di cappuccetto rosso, gli abiti di Pierre Cardin degli anni Sessanta e i film di Mad Max. Le corazze sono un progetto realizzato in collaborazione con l’ITS TAM di Biella e le lane “etiche” di Gomitolorosa.
Inoltre, in omaggio a Federico Faruffini, protagonista della mostra ospitata nello stesso periodo nei sotterranei della Villa, l’artista ha realizzato un’installazione ispirata a “Toletta antica”, capolavoro del pittore ottocentesco del quale la Borghi ha colto l’attenzione particolare per il mondo femminile.
Con   un’ironia   sferzante   ma   mai   aggressiva,   Veneri   artificiali   composte   di   unghie   finte ricompongono un giardino d’inverno, gioielli di plastica dialogano con pietre preziose realizzati dal maestro orafo di Valenza Margherita Burgener e arazzi di materiale di recupero intrecciati a telaio ricordano il “pattern” della coperta della nonna.
Le date di apertura e chiusura saranno comunicate sui canali social dell’associazione Asilo Bianco, su quelli dell’organizzazione e del Comune di Arcore, in accordo con le disposizioni legislative legate all’emergenza sanitaria in corso.

r.a.

Nella foto: opera di Enrica Borghi, in collaborazione con Studio Berengo… of the artist