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VERBANIA - 10-04-2021 -- Per Natale s’aspettava d’accogliere in casa un cucciolo di husky, ma il venditore era fasullo e del cane -così come della caparra versata- non s’è mai avuta traccia. È stato lo stesso truffato, un militare residente in Ossola, a scoprire il raggiro subito a seguito d’una trattativa avviata tramite il sito subito.it. Nel dicembre del 2018, alla ricerca di un animale di compagnia, rispose all’annuncio di un cane husky in zona Milano. Avviò una trattativa, sia per telefono, sia per messaggio, parlando sempre con una donna con la quale si accordò per un primo pagamento di 200 euro, ricevendo come garanzia dell’affare un’autocertificazione all’Asl e, soprattutto, la scansione di un documento d’identità i cui dati corrispondevano al nome fornito dalla venditrice.

Un primo intoppo si ebbe subito, perché, contrariamente a quanto esposto nell’inserzione on-line, l’animale si trovava -così fu detto- a Matera, nella disponibilità di un’associazione. Tardando la spedizione, l’acquirente insospettito mandò un collega al domicilio fornitogli dall’asserita venditrice, che risultò essere un bed and breakfast di Santa Maria Capua Vetere la cui titolare era stata a sua volta ingannata nella trattativa per un cane, durante la quale aveva incautamente spedito il documento.

Ricevuta la querela, il personale del commissariato di Domodossola è risalito all’intestatario della carta Poste-pay utilizzata per incassare la caparra dell’husky che, gravato da numerosi precedenti di polizia per fatti simili, è stato denunciato. Ora è a processo al Tribunale di Verbania, che lo giudicherà il 23 giugno.