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OSSOLA - 13-04-2021 - Le problematiche avanzate dai piccoli allevatori stanziali delle Alpi Occidentali, dal Cuneese all’Ossola, sono state ben accolte dal vicepresidente del consiglio regionale Fabio Carosso, assessore alla Montagna e dall’assessore all’agricoltura Protopapa che hanno incontrato le rappresentanze degli allevatori.

"In particolare l’Assessore Carosso - spiegano gli intervenuti - ha promesso che la Regione creerà un sistema di monitoraggio dei lupi e si è impegnato a orientare la propria azione politica verso la valorizzazione dell’uomo e dell’allevatore e non più solo verso la tutela totale dei lupo. Come pastori e gente di montagna ci auguriamo di poter constatare presto i frutti di queste impegnative promesse".
La prima richiesta degli allevatori stanziali è la proclamazione dello stato di emergenza su tutto il territorio della Regione. "Il lupo sta minacciando da vicino anche la libertà dei cittadini, avendo perso la paura dell’uomo. Il lupo sta diventando un pericolo anche per l’uomo" affermano, chiedendo anche che la Regione Piemonte si faccia carico di organizzare e gestire un monitoraggio continuo e immediato del numero dei lupi, dei branchi e della loro geolocalizzazione, delle predazioni su animali selvatici e domestici segnalate dagli allevatori, da comuni cittadini anche per mezzo di foto o messaggi. A tal fine propongono di creare un’app accessibile a tutti, i cui dati vengano elaborati e gestiti dalla Regione Piemonte in tempi reali, che rilanci accertamenti sui territori interessati dal ripopolamento del lupo per opportune valutazioni delle varie ricadute e che preveda una gestione controllata della presenza del predatore, intervenendo a limitare la popolazione del predatore e a inculcare nello stesso il terrore per l’uomo con tiri di dissuasione. Infine: "Deve essere previsto - concludono gli allevatori - un protocollo di interventi suppletivi in caso di attacchi e predazioni da lupo, come già previsto per l’orso, con intervento di squadre forestali, ulteriori tiri di dissuasione, necessari abbattimenti, come già avviene in altri stati europei, poiché il lupo non compare più come specie a rischio estinzione nelle liste rosse IUCN (International Union for Conservation of Nature)".

A supporto delle loro richieste, gli allevatori forniscono alcuni dati. In Piemonte gli ovicaprini rappresentano il 20% degli animali alpeggiati (80% sono bovini) ma subiscono il 92% degli attacchi da lupo. Si stima che la popolazione di lupi aumenti ogni anno circa del 20-30%, mentre il numero dei piccoli allevatori di montagna diminuisce costantemente (da 2891 aziende nel 1980, a 767 nel 2010 – dati censimento bestiame: -74% in 20 anni).