TREVISO - 14-04-2021 -- Sono circa 300, per un controvalore di dieci milioni di euro, gli azionisti del Verbano Cusio Ossola di Veneto Banca che si sono costituiti parte civile nel processo che, a Treviso, vede imputato l’ex amministratore delegato ed ex direttore generale Vincenzo Consoli (nella foto). Sono coloro che, negli anni passati, si sono affidati al Movimento difesa dei consumatori locale, presieduto da Ettore Francioli e con l’avvocato Clarissa Tacchini come fiduciaria. Nella Marca li rappresenta l’avvocato Matteo Moschini, che per conto loro ha chiesto all’ex dominus dell’istituto di credito di Montebelluna il ristoro delle somme perse con la messa in liquidazione della banca e con il conseguente azzeramento del valore delle azioni.
Nell’ipotesi accusatoria Consoli si sarebbe reso responsabile dei reati di ostacolo alla vigilanza, aggiotaggio e falso in prospetto. In sostanza, ritiene il pm Massimo De Bortoli, aveva nascosto la reale situazione economica dell’istituto e, alterandone i parametri, aveva permesso che il titolo fosse valutato più del suo valore reale.
Il processo trevigiano, che s’è aperto sabato con la costituzione delle parti civili e con le questioni preliminari, è la riproposizione di quello che, arrivato in fase di udienza preliminare al Tribunale di Roma, è stato poi trasferito in Veneto per competenza territoriale.
La prossima udienza è in calendario lunedì 19. Il dibattimento si presenta lungo: l’accusa ha citato 30 testimoni, la difesa più di 200. Consoli, che sabato s’è presentato di persona insieme al suo avvocato dribblando una trentina di risparmiatori azzerati che l’attendeva fuori dal Tribunale per contestarlo, s’è detto sereno e fiducioso nella giustizia.