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tribunale aula a vuota

VERBANIA - 14-04-2021 -- L’ultima tendenza criminale telematica è la truffa al contrario, quella in cui a finire frodato è il venditore. Il copione della vittima che si auto-alleggerisce dei soldi è andato in scena al tribunale di Verbania. Alla sbarra, con l’accusa di truffa aggravata, un uomo residente in Campania che, già gravato da precedenti penali, nel 2020 rispose all’annuncio di un 63enne ossolano che aveva posto in vendita su un sito specializzato una collezione di figurine e di album storici dei calciatori.

Conclusa la trattativa per via telefonica e informatica, il venditore fu invitato dall’acquirente a recarsi al più vicino sportello bancomat per finalizzare la transazione economica. L’ossolano pensava che, inserendo la tessera nello sportello, avrebbe avviato un incasso. Ma, anche grazie alla guida telefonica “in diretta” dell’altro, fu ingannato e indotto a effettuare lui, dal suo conto corrente, una ricarica sulla carta poste-pay dell’altro. Anzi, più ricariche poiché, sostenendo presunti disguidi nell’operazione, il truffatore lo convise a ripetere più volte l’operazione, sottraendogli in totale quasi 2.500 euro.

Dalla denuncia presentata dal 63enne la Procura è arrivata a individuare il beneficiario di quella somma, il campano che, tratto a giudizio, è stato condannato dal Tribunale a un anno e tre mesi.