VERBANIA - 20.04.2021 - La dottoressa Serena Cosentino è al lavoro dal 15 marzo scorso, è lei ad aver vinto, tramite bando pubblico, la borsa di ricerca del CNR-IRSA dedicata allo studio delle microplastiche nel lago Maggiore.
A finanziare il progetto di ricerca sono: Fondazione Comunitaria del VCO, Unione industriale del VCO, Acqua Novara e VCO, Federchimica–Plastics Europe Italia, Plastipak, Comune di Verbania, Fondazione Comunità del Varesotto Onlus e Fondazione Comunità del Novarese Onlus. La somma messa a disposizione, 20.500 euro in totale, è stata in parte destinata a finanziare la borsa di ricerca (euro 17.250, già versati al CNR-IRSA di Pallanza) e in parte per la promozione di una campagna di sensibilizzazione dei cittadini sul problema delle microplastiche (euro 3.250).
Negli ultimi anni infatti, Legambiente con l’iniziativa “La Goletta dei Laghi” ha periodicamente monitorato la presenza di microplastiche nelle acque di alcuni laghi italiani. Nel 2019 in quelle del Lago Maggiore si è rilevata una densità media di oltre 100 mila particelle di microplastiche per chilometro quadrato, dato decisamente superiore alla media nazionale.
La situazione era già stata evidenziata anche da uno studio condotto in precedenza dal Politecnico di Losanna sui laghi che scorrono all’interno dei confini svizzeri e che aveva confermato l’entità del fenomeno. I prelievi compiuti dai ricercatori elvetici evidenziavano nel Lago Maggiore “la più alta percentuale di tutta la Svizzera sia per quanto riguarda le microplastiche (le particelle di diametro o lunghezza inferiore a 5 millimetri) sia di plastiche tout court”.
Cosentino, come anticipato è già la lavoro. La ricercatrice ha iniziato la preparazione dei primi esperimenti che serviranno a valutare l'accumulo di micro e nanoplastiche negli organismi acquatici, in collaborazione con il Centro Comune Ricerca (CCR) della Commissione Europea a Ispra (VA). Gli esperimenti contribuiranno all’ottimizzazione di un metodo attualmente in corso di sviluppo presso il CCR, nel gruppo di Nanobiotecnologia. Questi esperimenti hanno lo scopo di contribuire all’implementazione e ottimizzazione del metodo analitico, che rappresenta il primo fondamentale passo verso l’analisi dei campioni ambientali per la valutazione delle concentrazioni nelle nostre acque. Infatti, la valutazione della distribuzione e concentrazione di micro, e soprattutto di nano-plastiche, è tutt’ora fortemente limitata dalla mancanza di metodi che forniscano dati affidabili.