ZURIGO - 21-04-2021 - Bruciare l’inverno in forma di un pupazzo gigante, su un’enorme catasta di legno ha una lunghissima tradizione fra le Corporazioni di Zurigo:
La festa si chiama “Sächsilüüte”, che tradotto significa “al suono delle 6”: con un grande concerto di campane si accompagna la fine del Böögg( il pupazzo) che viene bruciato e, a seconda di quanto il fuoco impiega per arrivare alla testa e far così scoppiare tutti i mortaretti che essa contiene, mentre i soci delle Corporazioni a cavallo corrono sempre più veloci attorno alla catasta infuocata, l’estate sarà bella e calda o piovosa e umida…Ma prima ancora, le 24 Corporazioni dei mestieri ( ancora attive a Zurigo come a Londra, con la quale hanno uno speciale rapporto) celebrano la festa insieme con l’intera popolazione inscenando un grande corteo per mettere in mostra i propri giovani alle dame e ragazze: le ragazze offrendo loro mazzi di fiori primaverili praticamente li incoraggiano a manifestarsi!
Quest’anno tutto è diverso: niente “Böögg” con attorno tantissima gente nella grande piazza dell’Opera di fronte al lago, niente riunioni, discorsi e pranzi, prima del corteo e dopo la fine infuocata del Böögg…
Ma.. dalle difficoltà nascono idee..: perché non far bruciare l’inverno insieme al tanto odiato Corona virus in un posto pauroso ed eccezionale nel Cantone ospite? Perché non su al San Gottardo, nel Cantone di Uri, proprio sul ponte in mezzo alla “gola del Diavolo”?
Non era per niente facile fare un rogo sull’antico ponte: il fissaggio della catasta è stato un gran lavoro di ingegneria civile, che le Corporazioni hanno offerto.
Il forte vento nella gola ha fatto esplodere la testa in soli 12 minuti e 57 secondi! Mettendo a nudo il suo cuore virale, con faccia di mostro verde e rosso e denti acuminati, evaporava con un denso fumo verde e tanti scoppi…
Speriamo Bene!
Walter Finkbohner
Foto: TV SRF 1