VERBANIA - 21.04.2021 - L’arbitro Bancario Finanziario (ABF) di Torino il 14 aprile ha riconosciuto ad un cittadino di Cambiasca, Enrico Labriola, il rimborso da parte di Poste Italiane di 26.000 euro. La cifra si aggiunge alle somme già incassate al momento della liquidazione di alcuni Buoni Fruttiferi sui quali, da tempo, è aperta una controversia, seguita nel VCO dalla Federconsumatori.
Si parla dei Buoni Fruttiferi Postali della Serie Q/P. Di durata trentennale con elevato rendimento, questi buoni sono stati collocati dal 1986 in avanti, e spesso sono stati fonte di vertenze.
Come spiegato nella nota di Federconsumatori: la normativa dell’epoca prevedeva che i Buoni originariamente stampati come Serie “P”, al momento dell’emissione dovessero essere trasformati in “Q/P” mediante l’apposizione di due timbri, uno fronte e l’altro retro. Il timbro sul retro aveva la fondamentale funzione di ridurre gli interessi originari presenti sulla tabella del Buono. Gli errori sono sorti al momento della predisposizione dei timbri, i quali hanno modificato i soli tassi di interesse dal primo al ventesimo anno, lasciando immutati quelli originari dal ventunesimo al trentesimo anno. Mentre Poste, dunque, per quest’ultimo decennio ha sempre liquidato interessi più bassi, l’ABF in molte decisioni ha riconosciuto ai possessori dei Buoni il rendimento originario, il quale, in molti casi, è di diverse migliaia di euro rispetto a quanto già percepito.
La vicenda del Sig. Labriola rientra in questo contesto. Trattasi di 3 Buoni Serie Q/P da Lire 1 milione ciascuno emessi dall’Ufficio Postale di Cambiasca fra il 1988 e il 1989, ed incassati nell’aprile 2020. Su un valore complessivo di circa 43.000,00 euro, Poste ha liquidato solo 16.899,00 euro, con una mancanza quindi di 26.052,44 euro. In pratica per ogni Buono è stato liquidato un valore di soli 5.500,00 euro, con una mancanza di circa 8.500,00. Mediante il legale della Federconsumatori VCO, Enzo Iapichino il consumatore ha sporto subito reclamo a Poste e, dopo aver ricevuto esito negativo, a novembre scorso ha intrapreso la battaglia giudiziaria depositando il ricorso presso l’ABF, il quale ha accolto pienamente le ragioni del sottoscrittore riconoscendo il diritto a percepire quei 26.052,44 euro. La vicenda rientra in un caso molto raro nella casistica Nazionale in quanto i Buoni erano stati originariamente stampati come Serie “O”, successivamente trasformati in “P” e poi, al momento dell’emissione nel 1988-1989, trasformati in “Q/P”. I tassi originari nella tabella prestampata non erano dunque quelli della Serie “P”, bensì quelli molto più elevati della precedente Serie “O”. Il Sig. Labriola ha quindi potuto beneficiare di tali maggiori interessi. Il risultato conseguito è dunque destinato a creare giurisprudenza fra le Decisioni dei diversi Collegi degli Arbitri Bancari Finanziari.
Per ogni possibile dubbio, per richiedere la verifica dei propri Buoni Fruttiferi, anche in merito alla prescrizione, è possibile rivolgersi alla Sede territoriale di Federconsumatori, a Pallanza (Villa Olimpia), preferibilmente il martedì pomeriggio (335.105.1111).
Foto: uno dei Buoni Fruttiferi del Sig. Labriola