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PIEMONTE - 23-04-2021 - "La scuola, intesa come luogo di lavoro, non è mai stata chiusa. Non vi sono mai state sospensioni: i dirigenti, i docenti, il personale ATA e l'Ufficio Scolastico Regionale non si sono mai fermati un giorno, sostenendo un carico di lavoro enorme".
Lo ha rimarcato il segretario regionale del sindacato SNALS-Confsal Piemonte, Giovani Vittorio Pace, intervenendo in videoconferenza nel corso dell'incontro, svoltosi questa mattina, con i rappresentanti dell'Ufficio Scolastico, le organizzazioni sindacali di categoria, i rappresentanti dei dirigenti scolastici e il prefetto di Torino, Claudio Palomba, in rappresentanza dei prefetti delle province piemontesi.
"Oggi - continua Pace - abbiamo chiesto pubblicamente l'adozione di una circolare di indirizzo che ponga limiti chiari all'azione dei singoli istituti, delineando criteri universali validi per tutti. Non deve assolutamente accadere che qualche dirigente, per eccesso di zelo, decida autonomamente di sacrificare alle percentuali la tutela della salute".
E incalza: "Ricordo che in Piemonte, la scorsa settimana, in piena zona arancione, abbiamo registrato una media di circa 500 casi di contagio su 100mila soggetti, tra studenti, personale docente e non docente. Tutto ciò senza contare la provincia di Cuneo, rimasta in zona rossa fino a sabato scorso. Si tratta di un dato preoccupante, che supera di gran lunga la soglia dei 250 casi ogni 100mila abitanti prevista per il passaggio in zona rossa".
Da lunedì 12 a sabato 17 aprile, su una popolazione di 178.559 tra alunni e personale scolastico delle scuole superiori dell'intero territorio regionale sono stati 823 i casi positivi registrati complessivamente (esclusi gli oltre 25.000 studenti della provincia di Cuneo, rimasti a casa perché in zona rossa).
"Dobbiamo assolutamente evitare una corsa alla ripresa delle lezioni in presenza al 100%. Non è questo il tempo dei premi ma occorre, invece, garantire sicurezza all'intera comunità scolastica e alle famiglie degli allievi. Pur auspicando la riduzione del carico viaggiante sui mezzi pubblici al 50%, grazie alla bella stagione, mi spiace rimarcare che il problema è molto più complesso e le cause vanno ricercate anche altrove. Chi vorrebbe un ritorno in classe al 100% ignora che le scuole non sono luoghi di lavoro pienamente sicuri o immuni da pericoli". E aggiunge: "Da lunedì 26 aprile, per raggiungere la soglia del 70% degli studenti, sarà sufficiente la presenza degli alunni delle classi prime e quinte, che si aggiungono a quelli che continueranno a frequentare i laboratori e ai ragazzi con disabilità e con bisogni educativi speciali (BES). Peraltro, l'ingresso degli studenti negli istituti avverrà a turno unico ovvero senza scaglionamenti". (c.s)