VERBANIA – 26.04.2015 – Andranno a processo
il 3 giugno e rischiano sino a un anno di pena. Interruzione di pubblico servizio è l’accusa che la Procura contesta all’ex consigliere comunale Antonio Tambolla e al’attuale consigliere Michael Immovilli, che il 18 luglio 2013 furono protagonisti a Palazzo di città di una turbolenta discussione con il commissario prefettizio Michele Mazza.
Nel tardo pomeriggio era convocata la riunione con i rappresentanti dei gruppi consiliari in carica sino alle dimissioni del sindaco Marco Zacchera. Sollecitato a discutere dei progetti che Verbania avrebbe dovuto proporre nell’ambito del possibile risarcimento di Enichem per i danni da Ddt al Lago Maggiore, Mazza aveva accettato di incontrare le parti politiche, dando mandato alla segreteria di inoltrare gli inviti.
Tra i destinatari non figuravano, né Tambolla, né Immovilli i quali, dopo aver letto dell’incontro sul giornale, prima di pranzo si recarono in Comune chiedendo spiegazioni e, soprattutto, di poter partecipare. La risposta fu negativa perché – così gli venne detto – non rappresentavano alcun partito.
All’ora stabilita, tuttavia, si presentarono a Palazzo di città, reclamando il loro ruolo. Immovilli obiettò che, essendosi candidato in febbraio alle Politiche, era il legittimo rappresentante del Mir, i Moderati in rivoluzione di Gianpiero Samorì. Tambolla fece presente che lui aveva da tempo aderito ai Riformisti italiani di Stefania Craxi, partito per il quale l’anno prima aveva ingaggiato, inutilmente, un braccio di ferro con il presidente del Consiglio comunale, al quale chiedeva di riconoscerne l’indipendenza.
Irremovibili nel voler entrare, i due – che sono parenti: Tambolla è zio di Immovilli – si piazzarono nella stanza antistante la sala giunta, insistendo con il commissario Mazza. Il segretario generale, Corrado Zanetta, cercò di farli ragionare invitandoli ad andarsene, ma inutilmente. La discussione salì di tono. Esasperato per non poter iniziare la riunione, Mazza fece chiamare i carabinieri. Un quarto d’ora dopo giunsero sul posto un ufficiale e una pattuglia del Radiomobile. L’ufficiale parlò con i due rilevandone le generalità e raccogliendone le testimonianze, mentre il maresciallo si pose a presidio della porte oltre la quale, alla fine, la riunione si svolse.
Il giorno successivo Immovilli e Tambolla si presentarono in Procura presentando un esposto contro Mazza, che a sua volta - successivamente - sporse querela.
Al termine delle indagini il pm ha disposto il rinvio a giudizio dei due consiglieri comunali per interruzione di pubblico servizio. L’udienza sarà il 3 giugno. Tra i testimoni citati c’è anche il commissario Mazza.