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VERBANIA - 03-05-2021 -- Tutto è nato da un controllo anti-Covid nel centro di Intra durante un’ordinaria domenica di pandemia, degenerato in una colluttazione e chiuso con l’intervento di tre pattuglie, sette persone visitate al Dea, due arresti e la preannunciata controdenuncia degli arrestati.

Il fatto è accaduto ieri sera dopo le 21 tra via XXV Aprile e piazza San Vittore. Una pattuglia di poliziotti in borghese, impegnati nei controlli sul rispetto delle norme anti-coronavirus, passa davanti a un bar del centro. All’esterno ci sono fratello e sorella di 37 e 32 anni: Maringlen e Marinela Stojani, d’origine albanesi ma residenti a Verbania.

Gli agenti li sentono vociare e tornano indietro, chiedendo i documenti alla coppia, che ritengono sia in evidente di stato di ebbrezza. I poliziotti si qualificano e volano parole grosse. La concitazione si fa poi scontro fisico. La donna è la più attiva: spintona un assistente, lo minaccia e dal contatto scaturisce una colluttazione durante la quale lei gli sfila la pistola.

La situazione degenera, con l’uomo che irrompe nella mischia in difesa della sorella e che verrà calmato solo più tardi, con fatica, con l’intervento di pattuglie di rinforzo e con una dose di spray al peperoncino. Nel giro di qualche minuto giungono a Intra una pattuglia della Squadra Volanti e una della Stradale. Dalla finestra d'un appartamento sopra al bar, nel frattempo, qualcuno inizia a riprendere la scena, che si conclude con l’arresto dei due albanesi, placati con l’uso della forza che gli stessi dicono essere stata eccessiva e per la quale minacciano denunce.

Tutti, arrestati e aggrediti, vengono visitati al Dea dell’ospedale Castelli. Il bollettino medico, tra i poliziotti, parla di 5 contusi per un totale di 59 giorni di prognosi, che vanno dai 5 di chi ha riportato graffi ed escoriazioni ai 30 dell’assistente con la sospetta frattura del pollice della mano destra e con la distorsione d’una caviglia.

Posti ai domiciliari, i fratelli Stojani oggi sono comparsi in Tribunale per l’udienza di convalida. La Procura ha contestato loro i reati di rapina (per la sottrazione della pistola), resistenza e lesioni aggravate. Il giudice Antonietta Sacco ha convalidato l’arresto per la sola resistenza, respingendo l’ipotesi della rapina della pistola, e aggiornando il processo per direttissima al 20 maggio.

“I miei assistiti, che peraltro sono stati visitati al Dea e giudicati non ubriachi, si riservano la denuncia per la violenza gratuita subita da parte di alcuni poliziotti” - dice l’avvocato Gabriele Pipicelli, che alla prossima udienza produrrà il video che documenta la parte finale dell’intervento delle forze dell’ordine.