VCO - 07-05-2021 - In occasione dell’ultimo decreto restrittivo, che ha visto l’obbligo di chiusura nel periodo compreso tra il 15 marzo e il 6 aprile (in seguito esteso alle settimane sucessive), il Centro Studi sul Terziario del Piemonte Nord (Confcommercio), in collaborazione con “EconLab Research Network”, ha promosso un’indagine qualitativa presso le imprese del territorio, per comprenderne le difficoltà attuali e le prospettive future.
Condotto su un campione complessivo di 423 realtà imprenditoriali dell’area, lo studio ha fotografato lo stato di salute delle attività all’interno dei diversi settori e indagato l’effettivo rischio di chiusura nei prossimi mesi, mettendo in evidenza un quadro previsionale delle scelte da prendere e le aspettative rilevate nei confronti delle Istituzioni.
Gli impatti della pandemia sul sistema Terziario del Piemonte Nord sembrano considerevoli. Ben l’80.9% delle imprese ha registrato una riduzione del fatturato nel corso del 2020, con una perdita media del -43% rispetto ai valori riscontrati nel 2019, e prevede una situazione stazionaria (47.8%), se non in peggioramento (36.4%), per questo incerto 2021. Le maggiori difficoltà provengono dal settore turistico, all’interno del quale il 96% delle attività intervistate ha dichiarato un dimezzamento dei volumi di fatturato (in media del -51%) durante la pandemia. Più colpiti i territori dell’Alto Piemonte e di Vercelli, dove si evidenzia un numero superiore di imprese in difficoltà, con particolare attenzione alla provincia di Verbano Cusio Ossola.
Nel Verbano Cusio Ossola, più dei tre quarti delle imprese (84.7%) ha registrato una riduzione del fatturato nel corso del 2020, con una perdita media del -42.2% rispetto ai valori riscontrati nel 2019, e prevede un suo ulteriore peggioramento (45.8%) o tuttalpiù una situazione stazionaria (40.7%) in questo incerto 2021.
Ad oggi, il 57.6% degli intervistati non considera la propria impresa in salute e più della metà di essi (55.9%) stima un aggravamento delle condizioni nei prossimi mesi, a testimonianza del clima di forte incertezza che domina il contesto economico e sociale del Paese.
Tra le maggiori problematiche emerse nei primi mesi di quest’anno, la difficoltà nel continuare a sostenere gli elevati costi fissi (per il 54.2% delle imprese), inerenti agli affitti e alle bollette, e i mancati incassi o il ritardo negli stessi (52.5%), in parte dovuti all’ulteriore diminuzione della clientela riscontrata (45.8%), a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia.
L’eventualità di una possibile chiusura nei prossimi 3-6 mesi coinvolge quasi un terzo (30.5%) delle attività intervistate, mentre il 33.9% considera poco probabile un simile evento o prevede con certezza di rimanere aperta (35.6%). Questa situazione di precarietà indurrebbe il 44.1% degli imprenditori a valutare la possibilità di cedere l’attività, se ne avesse l’opportunità nell’immediato.
Poco più di un terzo degli intervistati (35.6%) dichiara l’intenzione di intraprendere nuovi investimenti nel corso del 2021, prevalentemente orientati verso azioni di marketing e comunicazione (42.9%), di implementazione di nuovi prodotti/servizi (33.3%) o di supporti digitali per la vendita online (28.6%). Si riscontra altresì la volontà di aumentare le proprie competenze, attraverso la partecipazione a corsi di formazione (33.3%).
La maggior parte delle imprese (69.5%) si concentrerà viceversa sul taglio dei costi, a partire dalle spese accessorie (61%) non strettamente indispensabili all’attività. Più di un terzo degli intervistati (34.1%) prevede invece di ridurre il personale alle proprie dipendenze (ritenendone circa il 18.9% in esubero) nel corso dell’anno, oltre alla possibilità di ricorrere nuovamente all’utilizzo degli ammortizzatori sociali (31.7%).
Gli ambiti in cui il Terziario vorrebbe un maggior supporto da parte delle Istituzioni, necessità che si registra nell’intero territorio del Piemonte Nord, riguardano principalmente l’accesso ad agevolazioni fiscali e burocratiche (81.4%) e a contributi a fondo perduto (55.9%).