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tribunale aula a vuota

VERBANIA - 12-05-2021 -- Per quell’arresto “movimentato” lui, 24enne verbanese di origini albanesi noto alle forze dell’ordine, ha già definito la sua posizione con la giustizia, venendo condannato per resistenza.

Nell’ottobre del 2018 la coppia, che si trovava con una terza persona al tavolino d’un bar del lungolago intrese, venne sottoposta a un controllo di polizia che rilevò la presenza di stupefacenti. Lei -la fidanzata allora 19enne- nascondeva 57 grammi di hashish nella scollatura della maglietta e 0,79 grammi li aveva in borsa, insieme a 110 euro in contanti. Considerati entrambi pusher, subirono una successiva perquisizione domiciliare, di esito negativo, ma che fu difficoltosa da portare a termine perché, giunta la pattuglia quasi a casa del giovane, trovò l’opposizione di lui, che iniziò a dimenarsi e a opporre resistenza, sino a finire in manette.

Se per quest’episodio, come detto, la giustizia ha già fatto il suo corso, era rimasto aperto il procedimento per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti che vedeva entrambi imputati. Oggi il giudice Beatrice Alesci ha respinto la richiesta di condanna del pm Maria Portalupi e li ha assolti perché il fatto non sussiste, rilevando probabilmente che quei 57 grammi erano per uso personale, come sostenuto dall’avvocato difensore, Gabriele Pipicelli.