DOMODOSSOLA - 13-05-2021 - Non bisogna essere tecnici per capire lo stato dei corsi d’acqua ossolani, delle principali valli che la compongono: il livello dei detriti presenti nei fiumi d’acqua sembra essere in molti casi quello successivo alla piena dell’autunno 2020.
Un aiuto indicativo per comprendere lo stato degli alvei può venire dall’utilizzo di una mappa dall’alto: un rilevamento delle altezze dei letti dei fiumi, tramite gps, può dare una panoramica di massima sull’effettivo stato della Toce, come del Bogna, o della Diveria, come del Melezzo e dell’Isorno, in questi giorni di rovesci violenti in valle.
Sono questi i corsi d’acqua che compongono il "tavoliere" ossolano, all’altezza di Domodossola, il capoluogo. Da nord a sud della mappa (in foto), si nota come i rilevamenti indicativi, (non svolti sul posto, sicuramente più precisi) delle altitudini sul livello del mare, in metri, di suddetti corsi d’acqua in vari casi superano l’altezza dei rispettivi terreni confinanti. In alcuni casi, la differenza di altezze del letto del fiume e del territorio circostante è la stessa, ovvero il fiume scorre su una montagna di detriti.
Le acque nel fiume , alla minima precipitazione rischiano di fluire negli alvei ad un’altezza maggiore dei terreni circostanti, e alla minima piena straripare causandone la devastazione.
A tutti rimangono in mente le scene della piena colossale dell’autunno 2020, come la storia nefasta nei secoli che riguarda queste valli, e dei loro monarchi, che sono i fiumi che la attraversano, che sembrano fare ancora il bello e il cattivo tempo a loro piacimento.
Il materiale rimane a disposizione di chiunque.
Vittorio Manini