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civetta nana1 foto di Radames BIONDA 3 1

VARZO - 14-05-2021 - Vittoria Riboni, presidente delle Aree Protette dell'Ossola ci parla del ruolo che i parchi devono conservare in questa epoca di feroci cambiamenti climatici e rimarca il come non si debba pensare alle aree protette come oasi distanti dalla realtà, ma come parte attiva della società e delle comunità locali.
L'intervento che pubblichiamo di seguito, è tratto dalla newsletter dell'ente, così come la foto di civetta nana, scattata da Radames Bionda.

I parchi montani come le nostre aree protette hanno avuto in questi anni un indiscusso ruolo nel salvaguardare i territori dalle importanti speculazioni edilizie avvenute negli anni passati. La tutela di vaste aree verdi dove la biodiversità di flora e fauna ha trovato un giusto equilibrio con la presenza dell'uomo e le sue opere, pare essere un obiettivo nella sostanza soddisfatto.

Tuttavia, i cambiamenti climatici minacciano questi equilibri. Le aree protette, pertanto, possono essere oggi sia portavoce di un grido di allarme ed essere partner delle comunità locali al fine di perseguire efficaci azioni di resilienza, intesa come capacità di adattamento ai cambiamenti.

 In questo contesto quattro sono i compiti che il parco deve perseguire:

- l'incremento ed il sostegno della biodiversità attraverso lo sviluppo e la salvaguardia delle attività tradizionali come l'agricoltura.
- Il riconoscimento e la valorizzazione delle antiche filiere alimentari che oggi trovano un nuovo slancio nella promozione dell'economia circolare.
- La partecipazione allo sviluppo economico attraverso la promozione del turismo sostenibile legato alla educazione ambientale ed alla approfondita conoscenza delle tradizioni locali.
- La riconnessione con il territorio e la comunità locale attraverso la riscoperta e la
valorizzazione della cultura alpina.

 Parchi quindi oggi non più come ente lontano dalla realtà ma calato in essa e parte attiva. Le comunità locali devono oggi vivere i parchi come parte integrante della propria identità e riconoscerli come vero motore della ripresa economica.