VERBANIA – 23.01.2016 – Il referendum sull’esternalizzazione
del forno crematorio di Verbania si farà. Ieri mattina i promotori della consultazione popolare che chiede di annullare gli atti che porteranno alla gestione esterna del tempio crematorio e del cimitero di Pallanza hanno depositato a Palazzo di Città 1.137 sottoscrizioni di cittadini verbanesi. La documentazione, che dovrà passare al vaglio del Comitato dei garanti presieduto dal segretario generale, porta direttamente alle urne. Tempi e modalità sono nelle mani dell’Amministrazione, che deve fissare la data e i seggi. In questo senso, sia per questioni di opportunità e risparmio, sia per cercare di elevare l’affluenza, i promotori s’appellano al sindaco Silvia Marchionini affinché accorpi il referendum comunale “almeno a quello sulle trivellazioni petrolifere che dovrebbe tenersi in primavera”. Sulla concomitanza, volontà politica a parte, per la verità inciderà anche il ministero dell’Interno tramite la prefettura. Le norme e le prassi elettorali sono molto stringenti e l’accavallarsi di consultazioni istituzionali e nazionali ufficiali con referendum comunali non è detto sia possibile.
Voto a parte, tra i promotori c’è la soddisfazione di aver raggiunto il traguardo delle 1.000 firme, ma anche l’insoddisfazione per il primo confronto pubblico tenutosi settimana scorsa all’auditorium di Sant’Anna. “Non sono state fornite informazioni sufficienti – dice Andrea Marconi – e l’assessore non ha chiarito alcuni aspetti importanti, come la seconda linea, il numero di cremazioni e le emissioni in atmosfera, che per il quartiere Sant’Anna non sono un dettaglio”.
Sul progetto di project financing pervenuto in Comune e finora tenuto segreto, si leva anche la protesta del consigliere di Sinistra & Ambiente Renato Brignone: “ho chiesto di vedere il progetto che ha approvato la giunta ma mi viene negato – dichiara –. Comprendo che non possa essere divulgato, ma non capisco perché io, un consigliere comunale eletto, non posso vedere atti che gli assessori, nominati e non scelti dai cittadini, hanno esaminato e votato. Non vorrei che questo atteggiamento renda illegittima la procedura…”.