VERBANIA - 07-06-2021 -- Avrebbe dovuto sciogliere la riserva oggi e decidere se disporre o meno, come chiesto dalla difesa di Gabriele Tadini, l’incidente probatorio sui resti della cabina schiantatasi al Mottarone domenica 23 maggio. Invece, a sorpresa e con un provvedimento che ha lasciato stupito il legale della difesa, al gip Donatella Banci Buonamici è stato tolto il caso della funivia.
Il presidente del Tribunale, Luigi Montefusco, ha riassegnato il fascicolo a Elena Ceriotti, titolare dell’ufficio gip in sostituzione della quale Banci Buonamici -che è presidente della sezione penale- ha operato nelle scorse settimane.
Il cambio in corsa, che giunge alla vigilia di una decisione importante di un provvedimento in itinere -l’incidente probatorio- nulla sposta rispetto a quanto deciso prima. L’ordinanza che non convalida due dei tre fermi, quelli di Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, resta valida, anche se oggi la Procura ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Torino, chiedendo nuovamente per il proprietario e amministratore delle Funivie del Mottarone, e per l’ingegnere direttore del servizio, la custodia cautelare.
La riassegnazione è motivata da questioni organizzative interne, dal fatto che Banci Buonamici non è assegnata all’ufficio del gip, ma al dibattimento. In quell’ufficio c’è Elena Ceriotti. Quest’ultima, che ha una grande mole d’arretrato, a inizio anno è stata dispensata dall’assumere nuovi fascicoli, su decisione di Montefusco e Banci, per un periodo di tre mesi, che è scaduto il 31 maggio. Al suo posto era stata nominata, come sostituta -alternandosi sempre con il dibattimento- Annalisa Palomba. Il giorno in cui è arrivata la richiesta del Riesame, il presidente Banci Buonamici, rilevando che la collega era impegnata in aula, s’è assegnata il fascicolo, prendendo la decisione che tanto ha fatto discutere e che ha creato anche attriti con la Procura.
Successivamente ha continuato a gestirlo anche quando la difesa Tadini ha chiesto l’incidente probatorio sulla cabina e l’ha lasciato solo oggi, prima che uscisse l’ordinanza.