MILANO - 12-06-2021 -- Due udienze ravvicinate con sentenza il 27 settembre. Arriverà a inizio autunno il primo pronunciamento giudiziario nella vicenda che vede a processo a Milano per corruzione l’ex giudice di pace domese Carlo Crapanzano, l’avvocato ossolano Rosalba Di Fede e gli imprenditori Gaetano Romano, Alessandro Dresco e Oscar Tacchi.
In settimana s’è tenuta davanti al gip di Milano l’udienza preliminare del procedimento che li vede imputati, a vario titolo, di corruzione in atti giudiziari, dare e promettere utilità, abuso d’ufficio in concorso e in continuazione, e accesso abusivo a sistema informatico.
Il pm Paolo Filippini aveva chiesto per tutti il rinvio a giudizio. I cinque imputati hanno optato per il rito abbreviato, subordinato ad alcune testimonianze e a produzioni documentali. Hanno cioè accettato di essere giudicati sulla base delle prove acquisite dalla Procura nel corso delle indagini che si sono svolte tra il 2018 e il 2019, ottenendo come beneficio che, in caso di condanna, avranno lo scontro di un terzo della pena.
L’inchiesta è nata dall’annullamento di un verbale per eccesso di velocità d’una parente di Romano operato da Crapanzano come giudice di pace e da Di Fede come avvocato della sanzionata, nel sospetto che le parti si fossero accordate per togliere la sanzione. Scavando nei rapporti tra le persone coinvolte, anche attraverso intercettazioni telefoniche, è emersa l’appartenenza di Crapanzano e Romano, ma anche di Dresco e Tacchi, alla stessa loggia massonica – Alam, Liberi e accettati muratori – di Novara e frequenti contatti con l’avvocato Di Fede, beneficiaria del comodato gratuito di un appartamento adibito ad abitazione e studio in Domodossola intestato a una società immobiliare di Romano e Dresco. Per loro quattro l’accusa è di corruzione.
L’abuso d’ufficio è contestato a Tacchi e a Crapanzano –quest’ultimo è imputato anche d’accesso abusivo a sistema informatica avendo chiesto a un vigile e ottenuto tramite un poliziotto i precedenti penali di una terza persona– e all’ex giudice di pace anche per la multa cancellata a un meccanico di sua conoscenza.
Nell’accettare il rito abbreviato, il gip ha fissato udienza il 15 e il 27 settembre per ascoltare i testimoni, discutere e pronunciare sentenza.